Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tornano finalmente a casa gli inquilini di viale Trieste

Fonte: L'Unione Sarda
24 marzo 2015


Il palazzo era stato sgomberato il 6 febbraio perché a rischio-crollo

 



Un mese e mezzo di attesa, mille rinvii, riunioni con Comune e protezione civile: ieri finalmente gli inquilini del palazzo viale Trieste 56, sgomberato per il pericolo crolli, sono rientrati nei propri appartamenti, con borse e valige. Erano fuori dal 6 febbraio. Alle 17 il lucchetto che da settimane chiudeva il portone d'ingresso è stato aperto, e così le 76 persone che in questi 45 giorni hanno vissuto dai parenti o in albergo, hanno potuto far rientro a casa.
IL VIA LIBERA Dopo aver controllato i lavori di «messa in sicurezza» del palazzo, la protezione civile ha dato il via libera, facendo fare un salto nel tempo agli inquilini. Tutto era fermo ai primi di febbraio: panni stesi sui balconi, letti disfatti negli appartamenti, normale disordine di case lasciate in poche ore senza un grande preavviso. Qualche fortunato è riuscito a entrare nelle scorse settimane per pochi minuti, con la "scorta" dei vigili, assistito dall'amministratore del condominio.
LE PERIZIE Secondo le perizie di tribunale, vigili del fuoco e Protezione civile, le armature metalliche di alcuni pilastri del locale commerciale al civico 60 erano ossidate e non davano garanzie sulla tenuta. Nei documenti sono evidenziati «fenomeni di schiacciamento dei pilastri già in atto, che possono mettere a rischio l'intera staticità della struttura dell'edificio». Ora con i lavori portati a termine in questi giorni, la stabilità e la sicurezza non sono più in discussione. La ristrutturazione delle colonne - fatta anni fa - è al centro di un contenzioso tra il condominio e il titolare del locale: proprio questa vicenda ha portato all'intervento del Tribunale e poi all'ordinanza di sgombero firmata dal sindaco.
IL CAOS TRAFFICO Per giorni era rimasto off-limits anche il tratto di strada sotto il palazzo: per ragioni di sicurezza era stata decisa la chiusura di viale Trieste e via Roma. Una scelta obbligata che mandò in tilt la viabilità nella zona, con divieti e cambi di sensi unici in via Caprera e in altre strade.
IL SINDACO «Preferisco chiudere delle strade che dichiarare il lutto cittadino per strage», disse il sindaco Massimo Zedda, che qualche giorno dopo annunciò una richiesta di risarcimento: «Al termine di tutta l'emergenza noi faremo pagare le spese sostenute dal Comune a chi sarà ritenuto responsabile. Ci sono state diverse sottovalutazioni del problema».
Michele Ruffi