Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex carcere, si replica?

Fonte: L'Unione Sarda
24 marzo 2015


Sabato e domenica è stato il sito più visitato fra i 780 di tutta Italia

 

S. Efisio, il Fai propone di aprire Buoncammino



 

Il 30 aprile lascerà la direzione del provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria per un incarico più prestigioso a Roma. Ma Gianfranco De Gesu non abbandonerà la città. Non subito. Non prima di aver assistito alla seconda apertura del carcere di Buoncammino per la 359ª edizione della Festa di Sant'Efisio. Dal primo al quattro maggio l'ex istituto di pena potrebbe addirittura superare il record di 30 mila visitatori di sabato e domenica durante le Giornate Fai di primavera. Un successo senza precedenti: Buoncammino è stato il monumento più visitato d'Italia.
IL SUMMIT Maria Antonietta Mongiu, la presidente del Fondo ambiente italiano, non si è fatta trovare impreparata. Sabato mattina, una volta conclusi i convenevoli, ha gettato lo sguardo oltre il portone metallico del vecchio penitenziario: sul viale una marea di persone in fila, nonostante l'ingresso fosse previsto tre ore dopo. Il successo dell'iniziativa era assicurato. Con piglio decide di convocare De Gesu, il direttore Gianfranco Pala, il sindaco Massimo Zedda e don Ettore Cannavera al primo piano, nella stanza del provveditore. Tutti seduti, lei appoggiata a un mobile. «Dal primo al 4/5 maggio ci sono le giornate di Sant'Efisio. La città viene invasa da turisti e fedeli. La Fiera e la sfilata sono ormai tappe imperdibili. Perché non inserire negli appuntamenti tradizionali anche Buoncammino?». De Gesu ci mette un decimo di secondo ad accogliere la proposta. «Il problema sono le assicurazioni in caso di incidente», prova ad abbozzare. «Siamo assicurati sia per i volontari che per i visitatori», ribatte pronta la Mongiu. Il provveditore arriva subito al succo: «Rendere il bene fruibile è un onere. È necessario creare un evento. Il personale dell'amministrazione penitenziaria occupa  (da una settimana) appena l'8 per cento dell'ex istituto di pena. Dobbiamo avere consumi rapportati a questo numero». Tradurlo non è complicato: chi paga i costi di luce, acqua e pulizia? Domande alle quali il sindaco Zedda e la presidente del Fai si sono impegnati a dare risposte veloci.
IL FASCINO Ma cos'è che ha spinto 30 mila persone (anche molti ex detenuti e agenti di polizia penitenziaria con i familiari) a sopportare estenuanti file sotto la pioggia per visitare l'ex penitenziario?  Matteo Papoff , ora a Uta, è stato per 22 anni lo psichiatra del carcere di Buonamano. Una forma di masochismo? «No, l'attrazione è da collegare a un modo di condividere il dolore per poi prenderne le distanze. Forse anche per esorcizzare il luogo. Negli ultimi anni, anche per alcuni arresti eccellenti, il carcere era sempre sulle pagine dei giornali. Buoncammino è ormai una figura retorica».
Per Pietro Ciarlo , giurista, i motivi del successo dell'iniziativa sono ben chiari: «Sono tre i punti che hanno determinato il buon esito delle Giornate di primavera. A monte c'è una buona organizzazione. Mongiu ha lavorato bene. Fondamentale è stata un'ordinaria curiosità rispetto a un monumento chiuso. L'altro elemento è proprio il carcere. Il Paese è più sensibile di quanto la politica pensi o voglia far apparire. Il carcere è un universo a parte, fatto di sofferenza e pena».
Per lo storico Bruno Terlizzo  il successo della manifestazione è dovuto al fatto che «c'è nei cagliaritani la voglia di scoprire gli edifici più caratteristici, di gustare edifici off limit». Un segnale per chi ci governa? «Sì, anche se ho la sensazione che la classe politica sia un po' sorda. Ha un brutto vizio - conclude Terlizzo - discute dell'acqua calda».
Andrea Artizzu