Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Si punta tutto sulle strade ferrate

Fonte: La Nuova Sardegna
24 marzo 2015

Da febbraio tagliate molte corse Arst, si viaggia sempre più con le locomotive


CAGLIARI Tutta una questione di marketing. Convincere i sardi ad abbandonare l’auto e salire sul treno è quasi una missione impossibile. Oltre 50 anni di littorine e motrici quasi immobili che arrancano scomode affaticate sui contorti binari sardi hanno rafforzato l’immagine del treno al moviolone. La carrozza che si trascina a passo d’uomo è un’icona dei trasporti disastrati dell’isola. A questo la spending review ha aggiunto le stazioni chiuse. L’assessore ai Trasporti Massimo Deiana ci prova. Un po’ per convinzione, un po’ per necessità. Le risorse non bastano più e per la Regione è impossibile garantire il servizio su gomma e su ferro. Deiana ha scelto di investire sui treni. Da febbraio è iniziato il taglio delle corse dell’Arst. Via tutti i doppioni. Le tratte garantite da Trenitalia non sono più coperte dai pullman. Una rivoluzione culturale prima che dei trasporti. Ma per far superare ai sardi la tradizionale e giustificatissima diffidenza nei confronti delle ferrovie si deve dare un servizio efficiente. E su questo la Regione lavora. Da una parte con l’acquisto degli otto pendolini che entreranno in servizio entro l’estate. Costo 50 milioni di euro. Dall’altra con l’acquisizione di altri treni per le tratte a scartamento ridotto, anche in questo caso sono stati investiti 30 milioni di euro per commissionare i mezzi a una società svizzera. Treni che consentiranno di ridurre i tempi di percorrenza e pensionare le littorine degli anni 50 ancora in servizio sulle tratte ferrate più frequentate dai pendolari nell’isola. Deiana promette che collegherà Cagliari e Sassari in due ore. Un piccolo miracolo per i collegamenti dell’isola, la regione italiana con meno infrastrutture. A dirlo è la stessa commissione Trasporti della Camera che stanzia 100 milioni per intervenire sulla rete. Inutile avere i supertreni se non ci sono binari adatti. È un po’ come avere una Ferrari e cercare di mandarla al massimo su una strada sterrata di campagna. In realtà i 100 milioni promessi dal governo, dovrebbero essere inseriti in finanziaria con una destinazione vincolata, servono a dare il via agli interventi. Il costo per rendere davvero competitiva la rete ferroviaria va fatto in miliardi di euro. Ancora troppo in tempi di revisione della spesa. Per la prima volta la Regione mette sul campo una strategia dei trasporti. Fa scelte forti. Punta tutto sulla ferrovia. I pullman serviranno per portare i passeggeri dei treni dai piccoli centri alle stazioni da cui partiranno i convogli. (l.roj)