Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Intorno all'isola una basilica galleggiante

Fonte: La Nuova Sardegna
14 maggio 2008

Cagliari

IL PELLEGRINAGGIO DELLA MADONNA DI BONARIA

Intorno all’isola una basilica galleggiante

Il simulacro della patrona dei sardi da ieri in viaggio su una nave





________________________________________
CAGLIARI. “Procedamus “. Erano da poco passate le 20.30 quando l’arcivescovo Giuseppe Mani, dal sagrato di Bonaria, ieri ha dato l’atteso “andiamo”, il via ufficiale al pellegrinaggio più originale nella storia millenaria della chiesa sarda. Una Madonna lascia il proprio santuario, dove è gelosamente custodita da 638 anni, per la “peregrinatio” marina intorno all’isola. Sette giorni in altrettanti porti diversi: Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia, Golfo Aranci, Arbatax e Cagliari. Fino al 20 maggio. Sulla nave Moby Drea, messa gratuitamente a disposizione dall’armatore Vincenzo Onorato, per una settimana cittadella mariana galleggiante, il simulacro della Vergine andrà incontro alle popolazioni isolane. “Nel 1370 venne sulle onde del mare per proteggere in modo speciale la nostra isola - dice padre Efisio Schirru, segretario generale del comitato per il centenario - e i sardi le hanno riconosciuto questo ruolo recandosi per secoli a pregarla nel santuario posto sul colle cagliaritano. Ora è la Madonna che si mostra direttamente alla nostra gente e si presenta con le parole “Ecce Sardinia Mater tua”, Sardegna ecco tua Madre. “Raggiungeremo dal mare - dice padre Salvatore Mura, rettore del santuario - le popolazioni lontane dalle zone interne, percorse con il simulacro della Vergine da febbraio a oggi, in un pellegrinaggio stradale che ci ha permesso di visitare i paesi di 7 diocesi”.
Padre Salvatore è il custode del simulacro. Non lo abbandona mai. Quando viaggia via terra conserva le chiavi della cappella dove la Madonna “dorme” di notte. Nella Moby Drea alloggia nella stessa cabina riservata all’artistica statua. “L’accompagnerò ad incontrare - dice il frate mercedario - non meno di 100 mila fedeli”. Tanti ne sono attesi complessivamente durante i sette giorni che trasformeranno le aree portuali in inedite cattedrali. Tra bitte, ancore e gomene, si eleverà il palco delle celebrazioni affiancato dalla tenda del Santissimo e delle confessioni. Da qui partiranno le processioni e intorno a questa basilica a cielo aperto si svolgeranno le celebrazioni liturgiche, presiedute da due cardinali e 4 arcivescovi e vescovi. “ La Madonna di Bonaria - spiega padre Efisio Schirru - non solo visita le comunità locali, ma le rende protagoniste degli eventi religiosi con riti riservati agli ammalati e ai bambini, rosari sotto le stelle, conferenze - una in ogni porto - su storia e arte, sviluppatesi all’ombra della venerazione alla Madonna di Bonaria, e sulla teologia mariana”.
Il molo Ichnusa probabilmente ieri è stata la zona portuale più trafficata. Di buon mattino si poteva vedere di tutto: borsoni dei 200 volontari pronti a sistemarsi nelle cabine prima di dedicarsi a trasformare la Moby Drea in un museo galleggiante; vetrine da allestire, armadi, tende da campo, arredi sacri. Nel garage a metà mattina i giovani avevano sistemato schermi e computer sui quali i visitatori compiranno il viaggio virtuale nella storia di Bonaria degli ultimi cento anni: la proclamazione della Madonna Patrona massima della Sardegna, la ripresa dei lavori della grande basilica fermi da tempo immemorabile, l’inaugurazione del nuovo tempio nel 1926, i danni provocati dalla bomba penetrata nel cupolino durante il bombardamento del maggio 1943, i nuovi restauri. Ma il pezzo più importante della cittadella mariana galleggiante è la cassa miracolosamente giunta, il 25 marzo 1370, nel porticciolo antistante alla chiesetta dei mercedari: conteneva il simulacro della Vergine. Rivela i segni lasciati da oltre sei secoli di storia, ma soprattutto dalla fede dei marinai che, prima di imbarcarsi, ritagliavano qualche scheggia della cassa: le lanciavano in mare per calmare le tempeste. Quando intorno alle 18 arrivano in banchina i 700 viaggiatori per imbarcarsi nella “crociera della spiritualità”, la Moby Drea è pronta: 100 uomini d’equipaggio schierati per garantire i servizi; nelle cucine i cuochi al lavoro per assicurare 500 pasti per turno di distribuzione, ai piani sesto e settimo del castello navale le mostre di velieri e dei libri antichi del convento di Bonaria.Si attende solo Lei, la Regina del mare. Arriva alle 22. Si può partire per il primo pellegrinaggio marino-mariano della storia della Chiesa sarda.
Mario Girau