Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Province, rischio di scontro con lo Stato

Fonte: La Nuova Sardegna
9 marzo 2015

La riforma regionale potrebbe entrare in conflitto con la legge Delrio: Sanna, deputato Pd, dovrà fare da mediatore


CAGLIARI L’auspicato modello sardo di riforma degli Enti locali potrebbe finire risucchiato nel vortice dello scontro costituzionale fra Stato e Regione. Da una parte c’è il disegno di legge presentato dalla Regione e in discussione in Consiglio regionale, dall’altra la legge Delrio, approvata dal Parlamento, che cancella le ex Province, dà il via libera alle aree metropolitane e accorpa i Comuni. Il pericolo del conflitto c’è tutto: i punti di contrasto far le due norme sarebbero forti e consistenti soprattutto sul trasferimento delle competenze dalle Province alle associazioni fra le Unioni dei Comuni. Il contrasto potrebbe esserci anche sui poteri dell’unica area metropolitana prevista in Sardegna, quella di Cagliari. Nell’aula della commissione Autonomia del Consiglio, il rischio è stato sollevato seppure con diverse interpretazioni dalla commissione paritetica Stato-Regione per l’attuazione dello Statuto. Per capire meglio quanto potrebbe accadere, va ricordato che è proprio lo Statuto ad assegnare alla Sardegna competenza primaria sugli Enti locali e quindi può legiferare in piena autonomia. Ma fino a che punto? «Fino a quando quella legge non contrasterà con la grande riforma di carattere sociale ed economica, com’è stata ribattezzata la legge Delrio», hanno detto i commissari. Anche se per ora la Regione sembra intenzionata a rispettare i principi della Delrio, è vero anche l’esatto contrario: il modello sardo, ad esempio nessuna regola per costituire le Unioni dei Comuni, ha sempre più sostenitori e dunque la bozza della Giunta potrebbe essere corretta in più parti dall’assemblea di via Roma. Per evitare che si allunghino troppo i tempi della riforma regionale, la commissione Autonomia ha chiesto al presidente della Paritetica, il deputato Pd Francesco Sanna, di aprire un confronto con Palazzo Chigi per capire fin dove la Sardegna potrà spingersi. Sarà una sorta di mediazione preliminare per evitare in futuro lo scontro davanti alla Corte costituzionale che di fatto bloccherebbe l’avvio della riforma seppure in «salsa sarda». (ua)