Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Partecipate degli enti locali, i Riformatori: bilanci-disastro

Fonte: La Nuova Sardegna
9 febbraio 2015

la denuncia

CAGLIARI Sono 29 le società partecipate da Comuni e province. Di queste solo un’azienda comunale su quattro, (e una provinciale su due), è in regola con la legge. E troppo spesso non c’è trasparenza nei bilanci. Un elemento che dovrebbe impedire a Comuni e Province di continuare a dare i soldi a queste società. Lo hanno denunciato ieri i Riformatori sardi che presenteranno un’interrogazione al ministro dell’Economia e alla giunta regionale. Il deputato Pierpaolo Vargiu, ha spiegato che sono mancanti i bilanci del 2013 e quindi la totalità dei casi non risponde ai requisiti di trasparenza. «Non sono stati aggiornati i dati di tutte le partecipate della provincia di Sassari», afferma Vargiu. La conseguenza è che qualche piccolo comune può fare bene - e tra questi è segnalato Aglientu - ma la maggior parte viene bocciato. Nella lista nera, i Riformatori mettono il Comune di Alghero dove la spesa del personale per le partecipate è pari al 30% della spesa dell’intero Comune. E poi la Provincia di Sassari: «L’ultimo aggiornamento dati risale a novembre 2013», dice Vargiu, «e fino a pochi giorni fa , il link al sito istituzionale di una partecipata provinciale rimandava a un portale che vende prodotti di medicina integrata. Si tratta della Promin». Questo l’elenco dei costi più alti: Multiservizi di Porto Torres 5,5 milioni di euro dal 2010 al 2013; Sorso servizi 2 milioni di euro dal 2010 al 2012; Romangia servizi di Sorso 4,7 milioni dal 2010 al 2012; Prometeo di Ozieri 4 milioni nel 2013 e nel 2014; Geseco di Arzachena 4,5 milioni nel biennio 2013-2014; Multiservizi di Cagliari 1,4 milioni nel 2013 e nel 2014; Somica di Carbonia 2,3 milioni nel 2013. Ma gli oneri più rilevanti in assoluto sono della Multiss di Sassari, 13 milioni di euro nel 2010 e nel 2011. Roberto Frongia ha spiegato che alla base di tutto c’è la mancanza dei controlli come nel caso di Igea (anche se quella è partecipata regionale). Dice Frongia: «Da una parte è emersa la cattiva gestione ma dall’altra parte sono mancati i controlli. E il disastro dei bilanci si è visto troppo tardi».