Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'abbraccio ai rossoblù, la gioia della città

Fonte: L'Unione Sarda
12 maggio 2008

Dopo il fischio finale centinaia di tifosi si sono ritrovati, come sempre, sotto la statua di Carlo Felice
L'abbraccio ai rossoblù, la gioia della città
Caroselli in piazza Yenne, ma domenica al Sant'Elia sarà festa vera
Cori e bandiere in piazza Yenne, per accompagnare l'immancabile rito della vestizione di Carlo Felice. Ma la festa grande è stata all'aeroporto.
Anche il calcio ha i suoi riti. E non può esserci nessuna promozione o salvezza senza la vestizione . Ieri Carlo Felice è diventato rossoblù alle 18.30, quando un ragazzo degli Sconvolts si è arrampicato sulla statua-simbolo dei festeggiamenti e l'ha coperta con una bandiera. Prima attorno al corpo del Re Savoia, come un gonnellino. Poi, come vuole la tradizione, appesa al braccio. E giù applausi e cori.
CORI & CLACSON I primi caroselli erano cominciati alle 16,17, quando Andrea Cossu ha realizzato il gol del 2-0 che ha messo al sicuro la vittoria contro l'Udinese. I più scalmanati? I tifosi a bordo di una Punto grigia, che ha fatto per cinque volte il giro della piazza al ritmo di un clacson che neanche nella contea di Hazzard . A differenza di altre volte, però, gran parte degli ultras non è andata in piazza Yenne, ma ha preferito raggiungere in serata l'aeroporto di Elmas per accogliere trionfalmente la squadra di ritorno dal Friuli. Nel Largo Carlo Felice hanno stazionato solo una cinquantina di irriducibili, armati di sciarpe e bandiere, e incuranti della pioggia battente.
L'ATTESA La vera festa collettiva sarà dunque quella di domenica prossima allo stadio Sant'Elia (presumibilmente tutto esaurito) dove il Cagliari disputerà l'ultima di campionato contro una Reggina già salva. Al termine della partita i supporter rossoblù si ritroveranno con ogni probabilità in piazza Yenne per esternare tutta la loro gioia ai piedi della statua di Carlo Felice. Un appuntamento abituale, quasi storico, che si trascina dai tempi dello scudetto.
Sarà una festa liberatoria. Che arriva a coronamento di una salvezza su cui nessuno avrebbe puntato un solo centesimo. Per i cagliaritani quello di ieri è stato sicuramente un pomeriggio di passione, trascorso davanti al televisore o con la radiolina attaccata all'orecchio. Inizialmente le cose si erano messe davvero male, perché dagli altri campi arrivavano solo brutte notizie. Poi Acquafresca e Cossu hanno blindato la salvezza. Il Cagliari era matematicamente salvo e la festa poteva cominciare. La pioggia ha impedito, come detto, il consueto raduno in piazza Yenne. In compenso l'entusiasmo non è mancato all'aeroporto di Elmas.
E di certo non mancherà domenica prossima allo stadio Sant'Elia.
PAOLO LOCHE