Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ma non rifarò il sindaco»

Fonte: L'Unione Sarda
24 novembre 2014


Il senatore in corsa anche per l'incarico di coordinatore regionale di Forza Italia

 

Emilio Floris: la politica, il futuro della città e le cliniche

È stato l'ultimo sussulto vittorioso del centrodestra. Due anni fa, in un'altra era politica, Emilio Floris traslocò dal Municipio al Senato mentre il suo schieramento affondava a Cagliari e in Regione. Oggi, a settant'anni compiuti, è un affermato imprenditore nella sanità privata e il nome più accreditato nella prossima sfida comunale: «Fortunatamente ci sono più proposte, che saranno vagliate a tempo debito».
Lei è in pole position.
«Ho guidato la città per dieci anni, un periodo lungo e carico di soddisfazioni».
Quindi?
«Non mi ricandiderò, in nessun caso. Ripeto: grazie al cielo ci sono altre possibilità».
Il suo ex assessore Giuseppe Farris?
«Ha una grande esperienza, conosce la macchina comunale».
L'ex presidente dell'Autorità portuale Piergiorgio Massidda?
«Ha tante idee, fantasia nella proiezione della città».
Ada Lai, suo ex braccio destro?
«Una figura candidabile, come Alessandra Zedda».
Ada Lai ha detto che la Giunta Floris negli ultimi due anni aveva il freno a mano tirato.
«Abbiamo lavorato tanto nei primi anni, però non sempre la soluzione dei problemi è nelle mani del sindaco e dell'amministrazione comunale. Prendiamo il Lungomare del Poetto: c'era una visione diversa tra Comune e Regione, e infatti ci sono voluti anni per superare le difficoltà. Capita a tutti, anche la Giunta attuale ha iniziato ora i lavori nonostante sia stata eletta tre anni fa. Lo stesso discorso vale per i parcheggi sotto il Bastione di Santa Croce, di cui si discute da tempo».
Un giudizio su Zedda?
«Non giudico chi mi ha preceduto, tantomeno il successore. Un'idea se la faranno i cagliaritani quando sarà conclusa la Consiliatura. L'unico suggerimento che posso dargli è continuare il percorso per trasformare Cagliari in una capitale del Mediterraneo».
Sarà nominato coordinatore regionale del partito?
«La scelta è nelle mani del comitato di presidenza e di Silvio Berlusconi».
Lei è il candidato numero uno?
«Si può dare la disponibilità ma la decisione viene presa da altri».
Forza Italia esiste ancora?
«Sì, e sta attraversando una profonda riorganizzazione, con Berlusconi sempre nel ruolo di leader».
Quali errori ha commesso il centrodestra a Cagliari?
«Massimo Zedda è riuscito a entrare in sintonia con i cittadini, anche se va ricordato che la coalizione di centrodestra ha avuto più voti. Mi dispiace dirlo ma il problema non sono stati i partiti, semmai l'appeal di Zedda rispetto a quello di Fantola. L'auspicio è che nella prossima elezione si riesca a essere più attraenti».
C'è un Renzi in Sardegna?
«Se c'è non l'ho ancora visto. E comunque preferirei un politico con un'idea precisa dello sviluppo piuttosto che un altro tattico degli annunci».
Il Ministero accusa la sua Amministrazione di aver stabilizzato i precari illegittimamente.
«Sono sicuro di aver amministrato bene, ogni cosa che ho fatto ha una giustificazione politica ed economica».
Preoccupato dalle conseguenze?
«Non ho motivo di temere alcunché. Sulle stabilizzazione dei precari, per esempio, la Giunta ha agito d'accordo con il consiglio comunale e i sindacati. Erano giorni di grande tensione sociale, lavoratori senza stipendio minacciavano di darsi fuoco in via Roma, di ingerire lamette».
Sono finiti i tempi d'oro nella sanità privata: anche per lei?
«La crisi ha toccato tutti, anche le cliniche accreditate. Non va meglio nella sanità pubblica: la spending review non risparmia nessuno».
Dicono che, in Sardegna, i privati pecchino di qualità.
«Se fosse vero, perché gli utenti si rivolgerebbero ai centri accreditati?»
Potente, ricco e influente: lei è un potere forte in carne e ossa.
«Non ho mai mostrato i muscoli, con tutti ho sempre tentato di trovare un accordo basato sul ragionamento. E poi ricco no, semmai benestante, i veri nababbi sono quelli del Qatar o i russi: solo loro possono permettersi grandi investimenti in Sardegna».
ppaolini@unionesarda.it