Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sardegna, rifiuti a peso d'oro

Fonte: L'Unione Sarda
10 novembre 2014


LA STATISTICA. La media dei principali Comuni isolani supera di molto quella nazionale

 

A Cagliari la tariffa più alta. In vetta anche Carbonia e Nuoro

Quei record che lasceresti volentieri agli altri: per esempio la testa della classifica dei rifiuti urbani più cari. La Sardegna non si fa mancare neppure quella, con Cagliari davanti a tutta Italia, Carbonia e Nuoro tra le prime dieci città. La lista l'ha fatta Federconsumatori, mettendo in fila i 91 capoluoghi che hanno definito entro settembre il regolamento per la Tari (sigla, per una volta semplice, che indica la Tassa rifiuti ). Tra i 15 Comuni assenti ci sono Olbia e Lanusei, per cui l'Isola compare in graduatoria, a parte i centri già nominati, anche con Sassari, Oristano e Sanluri.
I DATI L'associazione ha calcolato la spesa che una famiglia di tre persone sopporta, nel 2014, per un appartamento di 100 metri quadri. La media delle 91 città è di 283,91 euro; quella dei sei Comuni sardi è 354,16. La trascina Cagliari, con 532 euro a famiglia. Carbonia (412 euro) è sesta, Nuoro (397) decima.
Sopra la media nazionale anche Oristano, ventiquattresima con 329 euro, mentre Sassari e Sanluri restano al di sotto: la prima richiede all'ipotetica famiglia 260 euro, e così si piazza al posto 53 con Parma e Pesaro. Sanluri invece apre la serie delle ultime dieci, con 195 euro all'anno. In coda c'è Cremona: solo 136.
Sanluri segna anche un incremento tra i più alti in Italia, sia sulla tariffa 2013 (depurata dei costi per i servizi indivisibili), sia sul 2010: più 105% in entrambi i confronti. Gli altri capoluoghi invece segnano differenze molto più marcate nel quadriennio che rispetto all'anno passato: Cagliari fa pagare il 73% più del 2010, Carbonia il 53, i rimanenti viaggiano tra il 30 e il 40. Tutti invece crescono di pochi punti dal 2013, a parte Oristano che si ritrova addirittura con un meno 8,86%.
LE REAZIONI «Non mi fa piacere essere la sesta città più cara», ammette il sindaco di Carbonia Giuseppe Casti , «ma incidono molto i costi di conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica. Il piano regionale ci costringe a portarli al Tecnocasic di Cagliari, che applica una delle tariffe più elevate d'Italia. In più, la distanza determina maggiori costi di trasporto».
Il sindaco spera di fare uno sconto ai suoi cittadini quando entrerà in vigore il nuovo appalto per la raccolta: «Abbiamo fatto una gara partendo da 3,8 milioni all'anno, che significa già 500 milioni meno dell'appalto in corso. Con gli eventuali ulteriori ribassi, speriamo di arrivare a un calo del 15-20%». Più in generale, come presidente del Consiglio delle autonomie locali Casti spera di riuscire ad alleggerire i costi di conferimento: «Ne abbiamo già discusso con l'Anci», anticipa, «l'idea è chiedere alla Regione una tariffa unica per tutti i Comuni».
Sassari, per esempio, si avvantaggia della proprietà della discarica in cui porta i propri rifiuti, come spiega il sindaco Nicola Sanna : «Ma se riusciamo a tenere basse le tariffe è anche perché già nel 2007 passammo dalla Tarsu alla Tia», la Tariffa di igiene ambientale (a proposito del valzer degli acronimi). Il grande aumento ci fu allora, e Sanna lo gestì da assessore al Bilancio.
Prima la legge consentiva di pagare la nettezza urbana con fondi di diversa provenienza, ora impone di coprire il servizio interamente con i tributi versati dai cittadini: «I Comuni che si sono adeguati solo di recente sono svantaggiati nei calcoli finanziari», osserva il sindaco sassarese. «Per quanto ci riguarda, il prossimo obiettivo è raggiungere la quota del 65% di rifiuti gestiti con la raccolta differenziata: a quel punto pagheremo ancora meno». Per ora la percentuale è poco sopra il 46, ma continua la crescita degli ultimi anni: «A giugno, quando sono stato eletto, era al 43», ricorda Sanna.
Sandro Collu, sindaco di Sanluri, si gode il suo ultimo posto in Sardegna: «Grazie al 70% circa di differenziata, il mio Comune percepisce una premialità. Raggiungiamo quella media grazie a un impegno senza sosta e a controlli molto seri, e registriamo anche bassissimi tassi di evasione del tributo». Per certi versi anche l'aumento record rispetto agli anni scorsi preoccupa poco: «Se passi da 82 centesimi al metro quadro a 1,5, stai quasi raddoppiando», fa notare Collu, «pur rimanendo tra le tariffe meno pesanti in Italia. I locali commerciali, per esempio, non superano mai i 2,5 euro al metro quadro».
Giuseppe Meloni


Fabrizio Marcello, presidente della commissione Servizi tecnologici del capoluogo

«Dati non aggiornati. Ma il Tecnocasic costa troppo»


Prima obiezione: «Credo che il dato di Federconsumatori non sia aggiornato», ragiona Fabrizio Marcello (Pd), presidente della commissione Servizi tecnologici del Comune di Cagliari: praticamente il cultore - nella maggioranza che sostiene il sindaco Massimo Zedda - della summa delle conoscenze in materia di rifiuti.
Il dubbio di Marcello deriva dalla recente variazione di bilancio che ha spostato 6 milioni di euro a copertura dei servizi di smaltimento: «Quindi - prosegue il consigliere - la tariffa vera sarà inferiore. Non si sa ancora di quanto: tra i 30 e i 50 euro. I cittadini troveranno la compensazione nelle bollette del 2015».
In ogni caso il tributo resta tra i più elevati, e qui si fa strada la seconda obiezione: «Il servizio rifiuti costa al Comune 45 milioni. Quasi un terzo serve a pagare il conferimento al Tecnocasic, che con 176 euro a tonnellata, più Iva, ha una tariffa tra le più alte d'Italia». Per tante ragioni: «Perché su quattro forni funziona bene solo uno, e quindi ci sono fermate che comportano costi», elenca ancora Fabrizio Marcello, «e perché produce 40mila tonnellate di ceneri inerti che deve smaltire a Serdiana o Villacidro. Se la Regione facesse un investimento sulla discarica di Uta, di cui si è parlato spesso, si potrebbero ridurre i costi del 15-20%».
Quell'opera si potrebbe realizzare «con un finanziamento dall'Ue: tra le poche cose buone fatte alla Regione da Cappellacci c'è il Patto delle isole, che prevede vantaggi se abbassiamo le emissioni di anidride carbonica». Perciò l'esponente del Pd propone «un tavolo tecnico serio tra la Regione e i Comuni, anche per affrontare il noto problema per cui cagliaritani sopportano i costi dei rifiuti di tribunali, ospedali e così via, nonché di centinaia di migliaia di persone che arrivano ogni giorno in città». Marcello non nasconde anche il problema della bassa percentuale di raccolta differenziata in città, che tarda anche per lo stop del Tar all'aggiudicazione del nuovo appalto: «Ora - conclude - speriamo che si possa partire a marzo». (g. m.)