Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Paillote contro Abbanoa

Fonte: L'Unione Sarda
9 settembre 2014


CALAMOSCA. «Il gestore della rete non interviene e ci minaccia affinché lo facciamo noi»

 

Milioni di metri cubi d'acqua potabile in mare: conto salato

 


Una cascata di acqua potabile continua a finire in mare dalla condotta colabrodo di Calamosca, ma non c'è fine nella guerra di competenze e scaricabarile. Abbanoa chiede l'intervento dei residenti, che a loro volta annunciano una battaglia legale. «Ci stanno arrivando le lettere che impongono di riparare la condotta entro 30 giorni. Con tanto di intimazione: vi stacchiamo l'acqua . Ma come possiamo intervenire su una strada pubblica?» Da La Paillote, Fabrizio Merella attacca il gestore idrico perché non interviene e rivendica la sua incompetenza.
Ieri mattina i tecnici della società idrica sono intervenuti nella centralina sistemata nella piazzetta. Ma i lavori non avevano nulla a che fare con la condotta verso l'ex stabulario: «Dicono di aver sistemato un contatore in grado di rilevare tutto il flusso d'acqua e quantificare la perdita idrica per poi farcela pagare: sono milioni di metri cubi d'acqua».
Non è facile chiarire di chi sia la titolarità della condotta: non c'è ente o istituzione che non abbia un piede in questa vicenda. L'area militare è stata dismessa e la strada è divisa tra demanio militare e demanio marittimo, col Comune che il 6 ottobre ha la gara per i lavori di riqualificazione della panoramica disastrata tra la spiaggia e la Paillote. Sul bordo della strada serpeggia una condotta idrica, che in diversi punti affiora e presenta tre perdite sempre più pericolose per il rischio di cedimenti del terreno.
Un residente aveva segnalato il danno e dopo un giro di comunicazioni la Protezione civile comunale ha chiesto alla Marina di intervenire, ma le divise bianche hanno ribadito di non avere più nessuna titolarità su quella condotta. Abbanoa si è così rivolta ai residenti, intimando loro di intervenire entro un mese per non restare a secco. «Abbiamo i contatori vicino all'ingresso della Paillote e in base a quei consumi paghiamo le bollette, invece il gestore dell'acqua sostiene che la nostra competenza parte dalla piazzetta sopra la spiaggia», attacca Merella. «In base ai regolamenti la derivazione dalla condotta principale al contatore non deve superare i 15 metri, mentre da noi ci sono 700 metri».
Per il titolare dello stabilimento quel tratto di strada, con annessa condotta, non può che essere pubblico. «Il Comune ha già pronto il suo intervento, un privato non si può mettere con la ruspetta a scavare lungo il costone di Calamosca per sistemare la condotta. Noi non abbiamo nessun diritto e per dimostrarlo ci affideremo a un legale».
Nel progetto del Comune viene precisato che «l'intervento ricade in area demaniale, per la maggior parte di proprietà del demanio marittimo». Ma anche a Palazzo Bacaredda non hanno le idee chiare su chi sia il padrone di casa: «Gli approfondimenti relativi ai limiti demaniali saranno effettuati in sede di conferenza di servizi insieme alle autorità militari interessate».
Marcello Zasso