Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Porto, svolta per i pescherecci

Fonte: L'Unione Sarda
22 agosto 2014

Ormeggi a un passo dal mercato ittico all'ingrosso. Il silos della Sem sarà demolito

Darsena con 85 posti barca: lavori al via, ci vorrà un anno

 I lavori sono già stati affidati: tra un anno la ditta Cidonio spa di Roma (in associazione temporanea con la Vipp di Verona) dovrà consegnare all'Autorità portuale la nuova darsena pescatori. Ottantacinque posti barca: più che sufficienti per i pescherecci ora sparsi fra Sant'Elmo, Su Siccu, Sa Perdixedda e la calata Azuni del porto storico, con affaccio su via Roma. La darsena comprenderà un piazzale da ottomila metri quadri e tre pontili tra molo di Levante e ponte della Scafa, a ridosso del mercato ittico all'ingrosso: portare qui il pescato sarà un attimo. «Ma sarà anche più facile raggiungere la viabilità, e sarà consentita la vendita diretta in banchina», spiega Vincenzo Di Marco, comandante della Capitaneria prestato all'Autorità portuale, di cui è commissario da sei mesi e mezzo. Le navi che attualmente ormeggiano in quel tratto di porto saranno spostate al molo Sabaudo, attorno al quale il pescaggio è stato portato al livello uniforme di 6 metri grazie alla rimozione di alcuni massi che, in alcuni tratti, lo riducevano a quattro e mezzo.
L'operazione costerà sette milioni e 800 mila euro, in parte attinti dal bilancio dell'Autorità (in attivo grazie agli introiti delle tasse portuali ma anche, sebbene in parte minore, dai sempre più preziosi parcheggi a pagamento in pieno centro) e in parte da fondi del ministero di Trasporti.
Un obiettivo, quello del porto pescherecci, concordato con i diretti interessati, coinvolti in un tavolo per localizzare anche, in attesa della fine dei lavori, due punti di sbarco del pescato: le prede saranno conferite e sottoposte alle verifiche nella calata Sant'Agostino e a Su Siccu.
Un pezzo dopo l'altro, il puzzle va componendosi. La riunificazione dei pescherecci è un passo importante verso il porto del futuro, una tappa in una riorganizzazione che prevede una netta specializzazione delle varie banchine: grandi navi da crociera al molo Rinascita, piccole navi da crociera e maxi yacht al molo Ichnusa («la gara per il terminal è già in fase di affidamento», fa sapere Di Marco), diportistica in tutto il tratto affacciato su via Roma, dalla calata Sant'Agostino alla Darsena, e a Su Siccu. Un processo già avanzato: «Abbiamo già affidato in concessione una parte del molo Rinascita - dice Di Marco - dove sarà realizzato un terminal per navi da crociere». Qui, entro l'anno, ci sarà una grossa novità: sarà abbattuto il vecchio silos della Sem per il grano, ora inagibile. «Rappresenta un ostacolo alla radice del molo Rinascita. Bandiremo una gara a breve: dobbiamo ancora valutare se procedere con le microcariche esplosive o con i sistemi tradizionali di demolizione».
Oltre Su Siccu, l'Autorità portuale non ha competenze ma collabora con la Capitaneria e il Comune: «La settimana prossima - anticipa l'ufficiale - conto di firmare il protocollo d'intesa per il ricongiungimento delle piste ciclabile e pedonale da Su Siccu, dove termina la passeggiata, a Sant'Elmo, da dove proseguono fino al parco di Molentargius».
Marco Noce