Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

l'“ecomostro” «Siamo pronti a lottare»

Fonte: L'Unione Sarda
22 agosto 2014

La rabbia degli abitanti della zona che non vogliono

 

Si aspettavano il palazzetto dello sport, si ritrovano la minaccia concreta di un ecocentro davanti ai balconi. Dieci palazzi, sessantadue famiglie e una certezza: «Non siamo disposti ad accettare questo scempio di fronte a casa nostra».
Il progetto di palazzo Bacaredda spacca il Consiglio e non piace ai residenti di via San Paolo. «Costruire una struttura di quel tipo dentro il centro abitato è follia», commenta Teresa Murgia. «Impensabile, a me hanno fatto chiudere un panificio perché dicevano che inquinava, i politici fanno quello che vogliono, sono allibita», polemizza Maria Concas. «Avevano detto che avrebbero realizzato il palazzetto, invece ci mettono l'immondezza. Sono contrarissimo e pronto a lottare», annuncia Giampietro Polidetti. «Già adesso siamo invasi dai topi, non oso pensare cosa succederà quando apriranno l'ecomostro», osserva Claudio Trincas. «Arriveranno pantegane e coccodrilli», scherza Beatrice Locci. «Non è la zona adatta», sentenzia Giuseppe Putzolu. «Ci sono aree decisamente più idonee, come il faro di Calamosca o Sant'Elia».
A opporsi al disegno dell'amministrazione ci sono anche Mauro e Ignazio Adamo: «Il centro di raccolta sarebbe la prima cosa che vedrebbero i turisti in arrivo dall'aeroporto. Non sarebbe certo una bella cartolina». Paola Carrus è agguerritissima: «Via San Paolo ha già tanti problemi, mancano i servizi e conviviamo con fogne intasate. Che lo facciano a Macchiareddu, non sotto casa mia».
Sara Marci