Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un gran bazar da ultima spiaggia

Fonte: L'Unione Sarda
13 agosto 2014

 

Treccine, portafogli, cinture, braccialetti, abbigliamento, noci di cocco, granite, racchettoni e gli immancabili occhiali. I prodotti sono tanti, ma gli affari scarseggiano. Gli ambulanti vanno avanti e indietro lungo la spiaggia a caccia di clienti. I vu cumprà - come li ha chiamati l'altro ieri il ministro dell'Interno Angelino Alfano annunciando (tra le polemiche) un giro di vite contro il commercio abusivo e i prodotti contraffatti - girano tra sdraio e ombrelloni con le loro borse colme di abbigliamento e bigiotteria. Sanno che nei prossimi giorni riceveranno la “visita” delle forze dell'ordine, ma non sembrano particolarmente preoccupati. La maggior parte degli ambulanti presente in spiaggia non vende prodotti “veramente falsi”. Cosa che invece accade nel Largo Carlo Felice, sotto i portici di via Roma e in altre zone della città.
LE AUTORIZZAZIONI «Sono qui da nove anni - dice Mbara Segne - vendo occhiali, ma non hanno marca. Ho il permesso. Tutto a posto. Spero che siano in regola anche i miei amici che vendono le granite». Gianni Loi, fermo con il suo carretto vicino a uno stabilimento della quinta fermata, dice che senza permesso non si può stare sulla spiaggia. «Tutti i mezzi con le ruote gommate - spiega - devono avere l'autorizzazione». Non sembra preoccupato dagli imminenti controlli annunciati dalla Prefettura: «Nessun problema, che vengano pure».
I SENEGALESI I senegalesi presenti al Poetto sanno dell'operazione contro i prodotti contraffatti. Un ambulante che sta cercando di vendere un borsellino a una signora lascia intendere che nei prossimi giorni non si farà vedere in spiaggia. «Ho il permesso di soggiorno - racconta dopo aver ricevuto rassicurazioni sulla garanzia dell'anonimato - ho una licenza, ma non posso vendere questi prodotti». Apre una grande sacca sportiva e spuntano fuori borse, borsette e portafogli. «Sono Alviero Martini, li paghi la metà degli originali». I bagnanti lo ignorano, lui rimette tutto in borsa e riprende a camminare lungo la spiaggia.
NOCI DI COCCO Va un po' meglio a chi vende noci di cocco. Afif Abdelhakim, è arrivato dieci anni fa dalla Tunisia e vive a Monserrato. Ha 42 anni, un passato «con lo stipendio» e in futuro pieno di incertezze. «Fino a qualche mese fa - afferma - ho lavorato come muratore, ma la ditta ha dovuto tagliare il personale e adesso mi ritrovo senza occupazione. Per questo ho deciso di acquistare il cocco. Lo vendo qui in spiaggia. Gli affari non vanno bene, ma è sempre meglio che andare a rubare». Quando gli riferiscono dei controlli in programma nei prossimi giorni sul litorale, si mette a ridere. «Questo è cocco originale. Non è come le magliette con la marca falsa». Stessa reazione anche per due ragazzi pachistani che vendono braccialetti colorati. «Tutto in regola - commenta Ashraff Sani - possiamo anche rilasciare le ricevute, ma molti non la chiedono. I miei prodotti costano pochissimo». Prezzi bassi e affari non proprio a gonfie vele anche per una ragazza nigeriana specializzata in treccine e dreadlocks. «Le mode cambiano in continuazione - dice Chiara Mari, fedelissima del Poetto da più di quarant'anni - ancora qualche anno fa era pieno di massaggiatori cinesi, poi sono spariti improvvisamente. Ricordo anche la presenza di ragazzi e ragazze che facevano i tatuaggi. Anche loro non si sono visti più».
LO STRILLONE Da qualche settimana in spiaggia si può acquistare anche L'Unione Sarda. «È un servizio in più - dice Gianni Pilato, gestore dello stabilimento Sa Sesta - i ragazzi passano ogni mattina con il giornale». In quest'angolo di Poetto la presenza degli ambulanti extracomunitari è tollerata, ma non sempre gradita. «Non è una questioni di razzismo, ma di fastidio - aggiunge Pilato - sono davvero in tanti e arrivano in ogni momento. I clienti cercano tranquillità. Sia chiaro, io non ho nulla in contrario. Tra le altre cose c'è anche un ragazzo extracomunitario che lavora con me». Tra gli ambulanti nessuno parla di episodi di razzismo. «Cagliari è una città tranquilla e tollerante», dice Segapier Pouye mentre lascia dei manifesti pubblicitari sui parabrezza delle auto parcheggiate in viale Poetto. «Lavoro in un ristorante sulla 554, questo è il foglio con il menu - aggiunge - spero che tanta gente venga a mangiare da noi».
LA PREFETTURA Ieri si è riunito il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Nei prossimi giorni ci saranno gli accertamenti disposti dalla Prefettura nell'ambito dell'operazione Spiagge Sicure. I controlli interesseranno tutte le località costiere.
Francesco Pintore