Rassegna Stampa

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Il dopo-Galsi, metano nell’Isola coi container

Fonte: web cagliaripad.it
30 luglio 2014

 

Una delle ipotesi riguarda i rigassificatori, ma sul mercato ci sono altre soluzioni. Tra queste una è stata già avviata in Sardegna dal gruppo Comit,'iso container' trasportati con navi sino al porto canale per poi essere distribuiti negli stoccaggi dell'utenza finale
redazione cagliaripad,
 

Messo da parte il metanodotto Galsi, il cui progetto rischiava ulteriori slittamenti, la Regione Sardegna sta valutando diverse strade per portare il metano nell'Isola con decenni di ritardo rispetto al resto dell'Italia. Una delle ipotesi riguarda i rigassificatori, ma sul mercato ci sono altre soluzioni. Tra queste una è stata già avviata in Sardegna da un gruppo privato, la Comit, che ha chiuso diversi accordi internazionali e che ha già programmato l'iter per il trasporto del gas naturale, fornito dalla Molgas, dalla Spagna all'Isola attraverso 'iso container' che vengono trasportati con navi del Gruppo Grendi sino al porto canale di Cagliari per poi essere distribuiti negli stoccaggi dell'utenza finale.
In media occorrono 4-5 giorni tra la partenza e lo stoccaggio in serbatoi che avviene dopo un trasporto via gomma su un autocarro con un sistema a doppia alimentazione (dual fuel) Cng-gasolio o a Gnl. L'iso container medio contiene 43 mc di metano allo stato liquido, che immesso nella rete allo stato gassoso produce 25.800 mc. Per un'utenza con un consumo di 150 mila kg di prodotto viene installato un serbatoio criogenico da 100 mc che lavora a -160 e bastano 300 mc di serbatoi criogenici per fornire energia a 5mila abitanti con poco più di 40 viaggi all'anno di un container, calcolando un consumo medio annuo per famiglia di 700 mc allo stato gassoso. Alcune aziende sarde hanno già fatto questa scelta nella zona dell'Oristanese e con un semplice serbatoio di 100 mc avranno il metano liquido per alimentare i propri impianti risparmiando denaro e rispettando l'ambiente, visto che il gas naturale liquefatto (gnl appunto) produce meno emissioni rispetto ad altri carburanti fossili.
"Niente rigassificatori né dorsali ma solo serbatoi di stoccaggio nei diversi distretti della rete del gas - spiega all'Ansa Federico Meloni, ceo del gruppo Comit - In un mese, dopo le autorizzazioni, si riesce a mettere in piedi una centrale di stoccaggio tipo da 100-300 mc che può alimentare un intero comune, una grossa fabbrica o un'intera flotta di mezzi di trasporto. Infatti le centrali possono funzionare da stoccaggio anche per costruire vere e proprie stazioni di servizio per alimentare automezzi (autovetture, autocarri, bus, truck) e natanti alimentati con sistema dual fuel. In questo modo si rispetta l'ambiente, anche in base alle nuove normative sulle emissioni di zolfo che al 2015 non dovranno superare lo 0,5% e nel 2020 lo 0,1%". Tutto queste mentre si attende la decisione della Regione sul percorso da avviare per portare il metano in Sardegna e si è alle battute finali per la presentazione in Giunta del Piano energetico regionale. Per ottobre il gruppo Comit ha organizzato il secondo convegno intitolato "Isola dell'energia" sul Gnl al quale parteciperanno gli esperti del settore e verrà illustrato il progetto "Hub Sardinia Gnl".