Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ecco il primo treno veloce sardo

Fonte: L'Unione Sarda
28 luglio 2014

Otto nuovi convogli della Regione in servizio dall'autunno dopo i test di prova e il collaudo

L'Atr 365 alla stazione di Cagliari, aspetta il fischio di partenza 

Sul binario 1 della stazione di Cagliari il treno veloce della Regione aspetta il via libera per cominciare il suo servizio. Collegherà il capoluogo con Sassari, in due ore e un quarto e, insieme con altri sette mezzi, potrebbe essere il protagonista di una nuova fondamentale pagina dei trasporti sardi. L' Atr 365 è a trazione diesel, “pendolante”, corre a una velocità massima di 180 chilometri l'ora (la media sarà 105), ha tre o quattro vetture da 200 e 276 posti, sistema wi-fi, deposito per le biciclette, spazi per passeggeri a mobilità ridotta, standard europei per prestazioni e rispetto dell'ambiente. Lo hanno presentato con grande soddisfazione ieri ai giornalisti il presidente Francesco Pigliaru e l'assessore Massimo Deiana (il sindaco Massimo Zedda è passato per un saluto e auspicare un uso sempre più misurato delle auto private), promettendo che ora scatterà il conto alla rovescia per le operazioni di collaudo, omologazione e test vari (a cura di Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, Rete ferroviaria italiana e Trenitalia). Il fischio di partenza, incrociando le dita, si sentirà in autunno.
L'inizio della storia risale al 2007 (Giunta Soru) con un appalto aggiudicato, contestato, annullato. Avremmo dovuto avere i convogli in moto anni fa, se ne è riparlato a febbraio 2013 con l'annuncio della fornitura tra dicembre e maggio scorso, adesso finalmente il primo treno è fisicamente qui, è approdato al Porto canale il 18 luglio, lo abbiamo visto e resterà fermo sul binario 1. Gli altri sono parte in Spagna, dove sono stati costruiti tra Beasain e Saragozza dalla Caf - Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles - società dei Paesi baschi quinta al mondo nel settore; parte in Toscana, a Monte San Savino, vicino ad Arezzo, dove si svolgono le prove. Costano in tutto 78 milioni di euro, la prossima tappa riguarda il contratto di servizio che la Regione deve siglare con Trenitalia, in fase di negoziazione, compresa la razionalizzazione della rete, che vorrà dire anche inevitabilmente soppressione di alcune tratte. «Paghiamo 40 milioni l'anno più Iva, 44 milioni di euro», spiega Deiana, «ma in realtà servono 2 o 3 milioni in più». Oggi però non è il momento per fare conti e polemiche, oggi è tempo di sogni, realizzabili. Il presidente Pigliaru pensa a Londra e ai suoi diversi aeroporti, come si raggiungono, al sistema integrato dei trasporti inglese. Ecco, la Sardegna guarda a una sinergia possibile del trasporto su strada e su rotaia, continuità interna, per arrivare poi anche a volare e al mare.
Cristina Cossu