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Ex ospedale Marino, riqualificazione al palo. La denuncia: "Chi frena il progetto?"

Fonte: web SardegnaOggi.it
7 luglio 2014

 

 

Ex ospedale Marino, riqualificazione al palo. La denuncia: "Chi frena il progetto?"
Ex ospedale Marino, tutto fermo. Incognita sui lavori di riqualificazione per creare un centro riabilitativo d’eccellenza. Le accuse: “Dalla Regione silenzio sull’accreditamento sanitario, qualcuno sta remando contro”.



CAGLIARI - “Qualcuno vuole che l’ex ospedale Marino rimanga in questo stato”. Parole di Paolo Casu, consigliere comunale d’opposizione che assieme all’esponente di Sardigna Libera, Claudia Zuncheddu, continua a denunciare le condizioni di quella che sulla carta dovrebbe diventare una struttura d’eccellenza per la riabilitazione motoria. Oggi invece si presenta come dieci e venti anni fa, nulla è cambiato: è rimasto un rudere, i muri d’ingresso sfondati da disperati in cerca di un rifugio, l’area transennata che fa bella mostra (si fa per dire) davanti a turisti e bagnanti che si recano in spiaggia. E ancora l’ex Pronto Soccorso coperto d’eternit che si sbriciola giorno dopo giorno, esposto a sole e vento. Intorno sterpaglie, segno che manca anche la pulizia ordinaria.

Non sono bastati otto anni di carte bollate e progetti, approvazioni nei palazzi della politica, autorizzazioni amministrative. Non è bastato nemmeno il richiamo della Corte dei Conti, in un’indagine del novembre 2012, nei confronti di Comune e Regione contro la lentezza delle procedure: la Prosperius, società italiana che si è aggiudicata il bando di gara regionale per la riqualificazione dell’ex colonia Dux progettata da Badas, ancora oggi non è riuscita a mettere le mani sulla struttura.

Eppure, a livello burocratico, dovrebbe essere tutto a posto. Ma questa volta a frenare il futuro ci sarebbero altre motivazioni: “Da più di un anno - esordisce Casu - la società attende la risposta per l'accreditamento sanitario della nuova struttura ma a tutt'oggi nessuna risposta è stata fornita da parte degli organi competenti”. Nei fatti si tratta dello stesso via libera rilasciato a tempo di record per il San Raffaele di Olbia per il quale gli investitori stranieri della Qatar Foundation hanno messo sul piatto fior di milioni di euro. Ci si chiede a questo punto perchè da un lato le procedure siano state rapide e dall’altro no: “Sul San Raffaele ci sarebbe dovuta essere più cautela - afferma Claudia Zuncheddu -, perchè c’è il rischio concreto di mettere in sofferenza i reparti specialistici di altri ospedali sardi. L’ex Marino invece sarà un centro complementare che oggi nella sanità cagliaritana non esiste”.

A complicare la situazione ci sarebbe anche il silenzio alla richiesta di prendere possesso dell’immobile: “La Prosperius - prosegue Casu - ha chiesto di poter prendere possesso dello stabile per iniziare i lavori di pulizia ma ancora gli enti competenti non hanno dato alcuna risposta. Ora con una mozione chiederò al sindaco di attivarsi presso il Prefetto in modo da stimolare l’assegnazione dello stabile, dopodichè faremo un esposto alla Procura per denunciare le condizioni attuali. Che ci sia qualcuno che sta remando contro il progetto è un dato di fatto”.

di Andrea Deidda Ultimo aggiornamento: 05-07-2014 13:17