Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sotto le stelle del teatro Massimo

Fonte: L'Unione Sarda
19 gennaio 2009

Lavori quasi conclusi, l'inaugurazione con uno spettacolo sul Futurismo. Sul soffitto centinaia di lucine simulano il cielo

Ristrutturazione, ultimi ritocchi: debutto l'11 febbraio

Visita al teatro Massimo, dove i lavori di ristrutturazione sono vicini alla conclusione. Inaugurazione fissata per l'11 febbraio.
È quasi il Massimo. “Quasi” nel senso che mancano gli ultimi ritocchi: ma l'11 febbraio, alle 11, al teatro del Corso si alzerà il sipario (azzurro), spalancando alla vista dei 500 invitati che sederanno in una sala sormontato da un soffitto ondulato e punteggiato da centinaia di lucine che simulano il cielo stellato (con una riproduzione fedele delle costellazioni) un palco splendido, più grande e più profondo di quello vecchio, funzionale e servito da macchinari all'avanguardia, come le “americane” motorizzate che permetteranno di manovrare le luci direttamente dalla sala regia. Per il debutto del teatro destinato a diventare il tempio cittadino della prosa andrà in scena, secondo indiscrezioni, uno spettacolo dedicato al Futurismo.
I LAVORI Ci sono voluti 27 anni di attesa, tre anni e mezzo di lavori (inclusi nel conto, anche otto mesi di stop per consentire agli archeologi della Soprintendenza di studiare le splendide cisterne romane venute alla luce durante gli scavi; una, sottolinea l'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai, «proprio dove sarebbe dovuto essere collocato l'ascensore») e sette milioni e 746 mila euro, ma adesso, finalmente il vecchio mulino trasformato in teatro dai Merello e poi adibito a cinema è quasi pronto. Nella parte esterna, l'edificio è rimasto lo stesso, anche se valorizzato dal marmo bianco, dalla trachite e dal basalto. Dentro, c'è stata la rivoluzione: «Abbiamo razionalizzato gli spazi», spiega il direttore dei lavori, l'ingegnere Paolo Pintor, «ingrandendo il palco, ridisegnando la curva di visibilità della platea, ridimensionando il foyer, ricavando una seconda sala». L'elenco è lungo, la visita affascinante.
ARTISTI NEL FOYER Niente più calcinacci, smantellati quasi tutti i ponteggi, cablate anche le ultime prese elettriche: quello che ancora tre mesi fa era ancora un cantiere oggi è, appunto, quasi un teatro pronto al debutto. Nel foyer mancano giusto le tende: biglietteria e guardaroba sono praticamente pronte, e ad arricchire gli spazi ci sono sculture e quadri realizzati da artisti contemporanei sardi selezionati dalla Fondazione Bartoli. La sala, pavimentata e rivestita in ciliegio risonante (collocato a qualche centimetro dalle pareti in modo da fungere da cassa acustica), con un grosso pannello fonoassorbente proprio di fronte al palco, con 578 poltroncine verde pistacchio in platea e 150 celesti fra galleria e palchetti, è praticamente pronta; al palco manca solo una mano di mordente sulle tavole. I camerini sono già abitabili. Giusto gli ultimi ritocchi agli uffici. Le cisterne sono protette da teche in vetro e valorizzate da impianti di illuminazione: una sarà ammirabile da viale Trento.
SCUOLA DI TEATRO Pronto anche il “ridotto”, piccolo teatro nel teatro (195 posti con scrittoio retrattile) che ospiterà dibattiti, prove, lezioni della scuola che avrà sede qui al Massimo e che, per l'amministrazione, ne rappresenta un tratto fondamentale: «La scuola di teatro - sottolinea il sindaco Emilio Floris - sarà una presenza culturale importante per la città. Ristrutturando questo teatro non abbiamo voluto pensare solo a recuperare un edificio di grande valenza storica, riqualificare il quartiere e rendere completa, con uno spazio dedicato alla prosa, l'offerta culturale di Cagliari. Abbiamo pensato anche ai profili occupazionali del settore spettacolo: l'obiettivo è formare attori, ma anche scenografi, costumisti, tecnici luci, insomma tutte le varie professionalità che ruotano attorno al teatro».
LA TERRAZZA Progettato dagli uffici comunali, che hanno licenziato il progetto definitivo, e realizzato dalle imprese Safab (ex Gecopre) e Della Morte, che hanno redatto il progetto esecutivo, il Massimo sarà anche un luogo di ricevimenti, che d'estate, spiega il dirigente comunale Ada Lai, si potranno tenere sulla terrazza: di più panoramico c'è solo il tetto, dove però potranno salire solo tecnici autorizzati (vi si trovano i giganteschi impianti di aerazione) e immuni da vertigini. Per i comuni mortali e gli abbonati, c'è posto in platea, in galleria e sui palchetti. «Gli spettacoli - promette Ada Lai - cominceranno la settimana dopo il matinée inaugurale». Salvo imprevisti: «Faremo in modo - assicura il sindaco Floris - che il rodaggio sia il più breve possibile».
MARCO NOCE

18/01/2009