Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Caccia a chi sporca la spiaggia in bermuda e occhiali da sole

Fonte: L'Unione Sarda
23 giugno 2014

POETTO. Una mattina coi vigili urbani che in incognito controllano l'arenile 

 Giovedì, le 11,30. T-shirt, bermuda, occhiali da sole e cappellino, due agenti passeggiano sulla spiaggia confusi tra i bagnanti. Sullo sfondo la Sella del Diavolo si riflette sul mare di un azzurro irreale. Camminano da Marina Piccola al D'Aquila e ritorno. Poi si siedono ai tavolini dell'Otium e ordinano dei bicchieri d'acqua.
Sono gli 007 messi in campo dal comandante della polizia municipale Mario Delogu e dal sindaco Massimo Zedda contro i maleducati che sporcano l'arenile. Vigili in borghese con licenza di punire chi sgarra. Il bilancio di tre giorni di controlli, aggiornato a ieri, è di quattro multe: tre da 50 euro per cicche lasciate sulla spiaggia e una da 206 per un'auto posteggiata sull'arenile. «Se capita che ci riconoscano? A volte sì - spiegano i vigili -, ma non fa nulla, se qualcuno per paura evita di lasciare la sigaretta spenta o le lattine sulla spiaggia abbiamo già ottenuto lo scopo».
Il giro prevede una perlustrazione discreta del tratto di Poetto più frequentato dai ragazzi e dalle famiglie. «Sono soprattutto i primi che creano problemi», spiegano i due agenti in incognito «e a volte è anche difficile farli ragionare». Proprio in quel momento il titolare del chiosco si lamenta con un gruppo di adolescenti che gioca a pallone a due passi dai tavoli. Pochi lo sanno ma non si può, è vietato. I vigili a quel punto chiamano i colleghi in divisa che pattugliano la strada. In questo caso non c'è bisogno di multe. Basta una ramanzina e i ragazzini rimettono il pallone nello zaino. «Cerchiamo di garantire il rispetto delle norme sulla balneazione, ma lo scopo principale della nostra presenza è far sì che la spiaggia resti pulita. Si fanno i turni la mattina e la sera». Una signora si avvicina ai vigili in divisa e segnala una donna con un costume rosso che fuma senza sosta sotterrando le cicche sotto la sabbia. I due agenti in borghese la individuano tenendola d'occhio per un po', ma la sospettata forse intuisce qualcosa e dopo aver spento l'ultima bionda la mette in un sacco. «Anche così va bene, ora non si azzarderà a farlo più», ribadiscono gli agenti.
La mattina scorre senza problemi. La spiaggia è pulita, ma non sarà così all'alba. «Il peggio purtroppo succede la notte, quando non c'è nessuno a controllare», confermano gli agenti. Un Suv parcheggia davanti alle Palmette. Prima di arrivare in spiaggia la mamma redarguisce il figlioletto: «Allora ricordati cosa ti ho detto, qualunque rifiuto, anche la carta del gelato, lo devi mettere nella busta, sono stata chiara?». Molto chiara. Ecco, forse la crociata salva-Poetto sta dando i primi frutti.
Massimo Ledda