Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il bastione ingoiato dalla storia

Fonte: L'Unione Sarda
9 giugno 2014


LA CITTÀ DIMENTICATA. Da barriera contro gli assalti nemici del XVI secolo a polo culturale

 

La sede dell'Ateneo costruita nel Settecento sopra il Balice

 



Trovarlo non è facile. Nascosto alla vista dei passanti, il bastione del Balice sembra un fantasma ingoiato della storia, un luogo immaginario incastonato oltre piazza Yenne e via Manno. Chi volesse accertarne la reale esistenza deve necessariamente giungere in via Università e attraversare il palazzo dell'Ateneo. All'improvviso, lo avrà di fronte: alto, imponente, un tempo (XVI secolo) barriera contro le minacce e gli attacchi che arrivavano dal mare. Il Balice dovrebbe far parte (lo è talvolta, almeno nelle citazioni) dei percorsi turistici che comprendono le tappe classiche nel quartiere di Castello: i bastioni di Saint Remy e Santa Caterina, la chiesa della Speranza, l'antico Palazzo di città, la cattedrale, Palazzo Regio, la torre di San Pancrazio, la Cittadella dei musei, la basilica e il bastione di Santa Croce, il Ghetto, la torre dell'Elefante. Il Balice sta tra la torre dell'Elefante, il teatro civico e la Porta dei due leoni.
XVI SECOLO Fu costruito all'inizio del Cinquecento quando (fra il 1552 e il 1571) fu prevista una nuova organizzazione difensiva della città, messa in opera dell'architetto cremonese Rocco Capellino: nel Castello venne realizzato il bastione di Sant'Antonio, con una parte della muraglia del Balice. Sebbene nel profilo della città svettino su tutto e tutti le torri di San Pancrazio e dell'Elefante, gli antichi bastioni conservano fascino urbanistico e importanza simbolica.
IL RE Nel Settecento, per la riforma delle università sarde, il re Carlo Emanuele III immaginò un polo culturale (con al centro una nuova sede dell'Ateneo cagliaritano) e affidò la progettazione all'ingegnere militare Saverio Belgrano di Famolasco. Nell'area soprastante il bastione del Balice furono progettati il palazzo universitario, il seminario tridentino e un teatro. Il progetto originario rimase però monco: vennero realizzati solo i primi due edifici. La sede universitaria fu inaugurata nel 1770, il seminario fu concluso otto anni dopo e poi ceduto (nel 1955) all'Università.
LE DEMOLIZIONI Persa l'antica funzione difensiva, nella metà dell'Ottocento le cinte bastionate, in linea con l'aria di rinnovamento che interessò buona parte delle grandi città europee, furono minacciate di distruzione. A Cagliari si cominciò con la demolizione (1856) della Porta Stampace, poi si proseguì nel quartiere di Marina. Più complicato intervenire nel Castello. Più che a demolire si pensò a trasformare: i bastioni diventarono belvedere.
LA COMMISSIONE Del Balice e della stabilità del bastione si sono interessati di recente Comune e ambientalisti. Mentre la commissione Urbanistica ha dato il via libera alla approvazione definitiva della variante al Piano particolareggiato di sistemazione degli spazi verdi circostanti il quartiere Castello (delibera poi approvata dal Consiglio), gli ambientalisti hanno protestato. «La proposta progettuale», ha chiarito Andrea Scano, presidente della commissione Urbanistica, «porterà a una riqualificazione degli spazi di via Cammino Nuovo, attualmente adibiti ad area di sosta, in un parco pedonale attrezzato che favorirà nuove relazioni con lo spazio circostante ed in particolare il collegamento con il quartiere di Castello». Stretto il rapporto con l'Università, perché «al nuovo parco possa essere collegato anche il bastione del Balice, attualmente utilizzato come parcheggio per i dipendenti dell'ateneo, aprendolo alla collettività». Ad allarmare gli ambientalisti e molti residenti di Stampace e Castello (“a rischio la stabilità delle mura”) è il Sistema coordinato di parcheggi di scambio di via Cammino Nuovo, che consiste nella realizzazione di un ampio parcheggio interrato, articolato su tre livelli, con accesso dalla via Santa Margherita e che contribuirà alla pedonalizzazione del quartiere di Castello.
Pietro Picciau