Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Serra: Imu più bassa per tre anni a favore delle imprese

Fonte: L'Unione Sarda
6 giugno 2014


Via libera del Consiglio all'ordine del giorno sulla defiscalizzazione. Albergatori in crisi

 


Sempre più minacciati dalla crisi e dalla pressione tributaria disposta dalla normativa nazionale (“insopportabile un rincaro dell'Imu del 200 per cento”), le piccole imprese hanno reagito e vinto una piccola “ma importante” battaglia per sopravvivere. «Il mio ordine del giorno sulle misure a favore delle imprese che garantiscono posti di lavoro in città e che, a partire dal 2011, hanno subito un forte aumento dei tributi comunali dovuti al mutato quadro normativo nazionale», spiega Renato Serra, consigliere comunale Udc e componente del comitato direttivo della Federalberghi ,«è stato approvato all'unanimità dall'Aula». La conseguenza è che “il Consiglio impegna sindaco e Giunta a valutare la possibilità di una riduzione delle aliquote Imu, in particolare per gli immobili e per le imprese che in questi immobili esercitino l'attività d'impresa”.
L'esigenza di una defiscalizzazione (“almeno per tre anni”) è sostenuta, tra le altre cose, da tutte le imprese. Serra, esperto del settore (la sua famiglia è titolare dell'albergo Ulivi e Palme), lancia l'allarme: «Per scongiurare ulteriori licenziamenti ma, anzi, per sostenere la ripresa è fondamentale aiutare chi fa impresa». I dati sono tremendi: «A partire dal 2011 le norme nazionali hanno comportato un'impennata dell'Imu, in certi casi salita al 200 per cento. È più che opportuno ridurre la quota Iuc relativa all'Imu per quelle imprese titolari di immobili nei quali viene esercitata, dalla medesima azienda, l'attività economica». La previsione: «A luglio, con l'approvazione del consuntivo al bilancio 2013, dovrebbero liberarsi circa 14 milioni di euro, di cui una gran parte disponibili per gli investimenti e una parte minore per le spese correnti». Da qui la proposta di prevedere una riduzione del carico fiscale.
Un po' d'ossigeno, quindi, per i 20 alberghi cittadini. Dieci di questi superano i cento posti letto. «Sono stati gli albergatori, in qualità di loro rappresentante, a chiedermi di intervenire. L'opinione diffusa è che gli alberghi producano plusvalenze senza rendersi conto quanto sia la pressione fiscale». (p. p.)