Nella notte di ieri il confronto fra Cellino e i delegati del fondo
Un pool di società dietro l'acquisto
La notte più lunga per il Cagliari Calcio. Il destino della società rossoblù si decide in queste ore, a circa 8 mila chilometri dalla Sardegna. Ore 21 di Miami, le 3 della scorsa notte cagliaritana: Massimo Cellino, presidente del Cagliari e proprietario del Leeds, ha aperto le porte di casa ai rappresentanti del fondo di investimento Usa che portano l'assalto a quello che, per 22 anni, è stato il suo tesoro. Toccherà aspettare che il sole sia di nuovo alto per sapere che sarà della squadra simbolo della Sardegna.
Respinta l'ultima offerta di Tommaso Giulini e della sua Fluorsid Group, messa in ghiaccio in attesa di un nuovo assalto, magari venerdì a Londra, Cellino ha deciso di incontrare i portatori dell'offerta da sogno. Affascina il progetto stadio, un impianto del costo di circa 100 milioni, totalmente a carico degli investitori, con, all'interno, strutture commerciali, legate principalmente allo sport, un albergo, un ristorante, un centro benessere, un auditorium e altre attività.
Ma al patron rossoblù interessano soprattutto gli 85 milioni per l'acquisto del Cagliari Calcio e dei suoi asset immobiliari. L'offerta che il “presidentissimo” di viale La Playa ha deciso di prendere in considerazione «visto che i tifosi vogliono loro, penso che accetterò per il bene della Sardegna, anche se questo mi allungherà l'agonia». Prima, però, Cellino ha voluto scoprire i volti e i nomi di chi ha presentato questa proposta indecente.
Al suo fianco l'avvocato Giuseppe Accardi e il rappresentante dello studio legale Mishscon de Reja, che già lo aveva seguito nella scalata al Leeds. Dall'altra parte non solo Luca Silvestrone, il ravennate portavoce degli americani, partito ieri mattina da Roma per Miami, 11 ore di volo per sedersi al tavolo più importante della sua vita. Presente anche Dan Meis, l'architetto di Windsor, nel Colorado, che dovrà progettare il dopo Sant'Elia, scelto anche come rappresentante ufficiale degli investitori della società rappresentata a Miami dal procuratore di Detroit Jeffrey Cullen.
Una società, quindi, perché l'operazione Cagliari vede confluire diversi imprenditori, in rappresentanza di vari fondi a stelle e strisce, sedi tra Boston e Detroit e investitori americani e asiatici. Il polo d'attrazione che promette business è, naturalmente, lo stadio. Aziende come Morgan Stanley e altri fondi, mentre si tratta per l'inserimento del gruppo francese Decathlon.
Tutti insieme appassionatamente a Miami per convincere Cellino a lasciar andare il Cagliari. Nella notte della Florida si sono scoperte le carte. I possibili acquirenti hanno presentato la valutazione ufficiale da 85 milioni. Ma hanno anche parlato delle tempistiche dei pagamenti, con una caparra immediata, e di gestione temporanea, con l'inserimento di un proprio rappresentante in viale La Playa. L'ultima parola sarà di Cellino. Senza dimenticare che il tempo stringe e che il 20 giugno scadranno i termini per l'iscrizione al campionato. Il primo passo concreto, chiunque sia il proprietario del Cagliari Calcio.
Alberto Masu