Il sindaco di Cagliari è accusato di due abusi d’ufficio per la nomina della Crivellenti al Lirico
CAGLIARI Il prossimo 30 settembre il sindaco Massimo Zedda dovrà presentarsi davanti al gup Cristina Malavasi per rispondere di due abusi d’ufficio aggravati per aver imposto al consiglio di amministrazione del teatro lirico la nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente malgrado alcuni consiglieri gli avessero segnalato l’inadeguatezza al ruolo e il suo nome non comparisse nella lista dei 44 candidati che avevano partecipato alla manifestazione pubblica di interesse bandita su proposta dello stesso sindaco. A chiedere il rinvio a giudizio di Zedda è stato il pm Giangiacomo Pilia, che nella fase iniziale del procedimento aveva ipotizzato per il presidente della Fondazione anche l’accusa di falso in atti pubblici, successivamente caduta. Pilia accusa fra l’altro Zedda di aver bloccato per un anno e mezzo, senza una ragione legittima, l’insediamento di Giorgio Baggiani nel consiglio di amministrazione come rappresentante del Comune, per poi sostituirlo con un fotografo di Quartu, il cugino di un altro componente del Cda, rivendicando un «rapporto fiduciario» considerato dalla Procura del tutto arbitrario. A leggere il capo d’imputazione il sindaco «ignorata la selezione pubblica ha promosso l’ex addetta alla biglietteria del teatro al rango di sovrintendente in barba ai criteri stabiliti dallo statuto e dalle norme nazionali». L’ha fatto - ha spiegato Zedda - perchè ne aveva intuito le qualità professionali dopo che il vicesegretario di Sel Claudio Fava gliel’aveva presentata nel 2009. Una convinzione così radicata da indurre Zedda ad affrontare la dura opposizione di alcuni consiglieri, quella dei sindacati e delpersonale artistico e amministrativo del teatro. Quella nomina, formalizzata alla fine del 2012 , è stata successivamente dichiarata illegittima dal Tar e di conseguenza annullata. (m.l)