Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bibliotecari sul piede di guerra

Fonte: L'Unione Sarda
21 maggio 2014


MEDIATECA. Assemblea sindacale pubblica organizzata dalla Cgil-Fp. Accuse al Comune

 

«Non lavoriamo al ribasso, subito il contratto Federculture»

 


«Nessuno svenda le lavoratrici e i lavoratori del sistema archivistico e bibliotecario. Nessuno, a cominciare dalla pubblica amministrazione, pensi di poter umiliare le professionalità acquisite e ridurre le retribuzioni mensili». Magari l'hanno detto a bassa voce, educatamente, abituate come sono ad usare, nei locali della Mediateca ma di tutte le altre biblioteche di Cagliari, provincia e dell'intera Isola, toni necessariamente soft. Ma è in quelle parole, pronunciate ieri mattina durante un'assemblea sindacale aperta tenuta nella corte della Mediateca di via Mameli, tra i tavolini occupati dagli studenti, che sta la rabbia e la voglia di riscatto di chi da troppo tempo vede minacciato il proprio lavoro, la propria dignità.
LO SLOGAN Bibliotecari al ribasso, biblioteche al collasso. L'hanno sintetizzata così, con uno slogan, la loro condizione. «Non possiamo accettare che il nostro lavoro sia sottoposto a un ribasso che, oltre a ridurre le retribuzioni di circa 300 euro mensili, determina un sotto inquadramento professionale che può produrre effetti negativi sulla qualità dei servizi resi. Biblioteche e archivi sono un bene comune, un messo di emancipazione culturale e sociale per tutta la comunità. Cagliari deve diventare la capitale della cultura del Mediterraneo? Ebbene, deve farlo insieme alle lavoratrici e ai lavoratori», ha sostenuito con forza l'assemblea.
GLI ACCORDI Per Giorgio Pintus, segretario generale della Cgil-Funzione pubblica di Cagliari «bisogna intanto difendere la continuità dei posti di lavoro e bloccare il dumping contrattuale che si sta realizzando nella gestione dei servizi di archivio storico e del sistema bibliotecario del Comune di Cagliari, così come in quello del Sarcidano-Barbagia di Seulo». A preoccupare - è stato ribadito durante l'assemblea alla Mediateca - «è l'intendimento da parte delle cooperative vincitrici della gara d'appalto in corso di modificare il nostro trattamento contrattuale applicando il contratto nazionale “Multiservizi destinato ai dipendenti da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati-multiservizi”, del tutto estraneo alla gestione di biblioteche e archivi per i quali noi lavoriamo». Un scelta che comporterebbe, se dovesse passare, un inquadramento funzionale inferiore e una pesante riduzione della retribuzione mensile. Ben 300 euro su stipendi che si aggirano sui 1200-1300 euro. Insomma, una beffa. Nel nome di quel risparmio e dei sacrifici che rischiano di accollarsi principalmente i lavoratori. Gli stessi che chiedono il rispetto del contratto Federculture e, all'Amministrazione comunale di Cagliari, un impegno che «scongiuri pratiche al ribasso capaci di scaricare i costi sui lavoratori e si attivi una scorretta competizione tra aziende che partecipano alle gare d'appalto».
IL RISPETTO Marinola Di Biasi, della segreteria regionale Cgil, avverte: «L'Amministrazione comunale di Cagliari non può permettersi di dire ai lavoratori che oggi guadagnano cinquanta che guadagneranno, domani, venticinque. Non si firmerà nessun contratto che non preveda indicazione precise sulle vostre professionalità».
Andrea Piras