Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nel bilancio dei transiti negli aeroporti il neo del Ciampino-Cagliari cancellato Centomila arrivi i

Fonte: L'Unione Sarda
23 aprile 2014

PASQUA.

La Regione: a disposizione 66 voli in più, ma c'è chi protesta I turisti sono arrivati a frotte. Più dello scorso anno. All'aeroporto di Cagliari-Elmas, per dire, l'anno scorso a Pasqua sbarcarono 46.066 passeggeri mentre quest'anno tra il 17 e il 21 aprile sono stati 51.214. Significa che sono arrivati 30 voli in più con circa cinquemila persone a bordo. Ma la performance maggiore l'ha avuta Olbia che ha raddoppiato voli e passeggeri: al Costa Smeralda rispetto al 2013 sono atterrate circa 35 mila persone contro le 15 mila dello scorso anno mentre ad Alghero sono atterrati e decollati 20 aerei in più con a bordo circa 22 mila passeggeri.
La Sardegna ricomincia a tirare dopo il calo dell'anno scorso? In realtà a favorire la performance è stata soprattutto la tariffa unica per residenti e non, introdotta a ottobre 2013 (133 euro per Roma, 157 da Milano andata e ritorno), e in parte il calendario visto che un anno fa il ponte pasquale cadeva tra il 28 marzo e il primo aprile e nell'Isola c'era (relativamente) più freddo.
LAMENTELE La domanda è: tutti i turisti che desideravano venire in Sardegna sono potuti arrivare? E i sardi che ambivano a partire l'hanno potuto fare? A giudicare dalle denunce alle associazioni dei consumatori e dalle cronache dei giorni scorsi (cancellato un volo Ryanair da Ciampino) no. Molti, tra isolani e vacanzieri, hanno protestato per non aver trovato posto in aereo, soprattutto se hanno dovuto decidere da un giorno all'altro. C'è chi è stato costretto a viaggiare con un vettore low cost che, come è noto, quando si acquista un biglietto da un giorno all'altro diventa high cost.
66 AEREI IN PIÙ Eppure a sentire le società di gestione degli aeroporti e la Regione, nel periodo tra il 17 aprile e il prossimo 4 maggio nelle rotte coperte dalla continuità territoriale - cioè Roma e Milano - sono stati previsti 66 aerei in più e e altri 44 velivoli sono stati cambiati con uno più grande (con un incremento di 30 posti) e sono stati messi a disposizione circa 14.500 posti in più.
CABINA DI REGIA Funziona così: all'assessorato regionale ai trasporti è operativo un ufficio che si occupa di monitorare il rispetto delle regole della continuità territoriale. Tre operatori ricevono dalle compagnie i dati sulle prenotazioni praticamente in tempo reale e verificano se, come previsto dagli accordi, le compagnie incrementano i posti o gli aerei nel caso le prenotazioni superino l'80% dei posti disponibili. Se i vettori fanno il loro dovere non intervengono, altrimenti lo fanno. «Posso dimostrare che in nessuna giornata il numero di prenotazioni è stato superiore a quello dei posti disponibili», dice sicuro Massimo Deiana, vero padrone della continuità da un decennio prima in qualità di consulente della Regione ora di assessore ai Trasporti.
PIGLIARU A TERRA E il governatore Francesco Pigliaru che nei giorni scorsi è rimasto a terra? Secondo Deiana il suo è stato un caso differente: «Ha finito in anticipo un incontro di lavoro a Roma ed ha tentato di imbarcarsi prima non trovando posto. Ma siccome non si può volare quando si vuole così come non si può prendere un autobus quando si vuole, anche il presidente ha atteso il primo volo disponibile ed è partito quando l'ha trovato».
PILI ALL'ATTACCO Tra i viaggiatori c'è chi ha una percezione differente e mai come nei periodi caldi si sente isolato e impotente. Per Mauro Pili, parlamentare di Unidos, non è vero che sono stati inseriti aerei in più. Anzi, al contrario, «le compagnie aeree continuano a farsi gli affari loro sulla testa dei sardi e dell'economia dell'Isola». L'ex presidente della Regione nei giorni scorsi è arrivato ad annunciare denunce alle procure di Cagliari, Milano e Roma per interruzione di pubblico servizio. «Non aver previsto nuovi voli nel periodo pasquale e costringere migliaia di emigrati o turisti a rinunciare a venire in Sardegna è la più evidente dimostrazione di come sia fallimentare tutta la politica dei trasporti dello Stato e della Regione».
Fabio Manca