Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«In scena col naso rotto»

Fonte: L'Unione Sarda
23 aprile 2014


L'INTERVISTA. Rosanna Lo Greco: quella donna avrebbe potuto uccidermi

La cantante lirica racconta l'aggressione sul bus
«Per la prima della “Norma” sarò certamente sul palco del Lirico, sento molto dolore e sono ancora intontita, ma per fortuna la frattura del setto nasale è composta e riesco a respirare. Dunque posso cantare, mi serve solo un po' di riposo. È il mio lavoro, oltre che la mia passione, non mancherò. Se ho avuto paura? Certo, se fosse stata armata quella donna poteva uccidermi».
AGGREDITA Sul volto di Rosanna Lo Greco, bello di una bellezza mediterranea, sono ancora evidenti i segni dell'aggressione subita lunedì mattina, quando a bordo dell'autobus della linea 6 è stata colpita con un pugno da una donna nigeriana mentalmente disturbata. L'occhio sinistro è gonfio, così come gli zigomi e il naso. Al Santissima Trinità, dove l'hanno medicata dopo sette ore di attesa in Pronto Soccorso (sette!), le hanno assegnato 30 giorni di cure, prenotandole una visita maxillo-facciale. «Mi hanno dato miorilassanti e anti infiammatori, mi fa male tutta la faccia e ho il naso rotto, ma ce la farò ad andare in scena», ripete.
L'ARTISTA Nata nel dicembre del 1985 a Mestre, una figlia di 4 anni che l'aspetta a casa col papà, giovane soprano tra i più apprezzati nel panorama della lirica europea, Rosanna è stata ingaggiata dal Teatro cagliaritano per interpretare il ruolo di Clotilde nello spettacolo che domani - dopo le prove generali di ieri e oggi - darà il via ufficiale alla stagione concertistica targata Meli. Per questo da tre settimane alloggia a Cagliari, in un b&b in zona Genneruxi. «Lunedì avevo il giorno libero e ho deciso di fare una passeggiata in centro - racconta nello studio dell'avvocato Massimiliamo Masia, cui si è rivolta per essere tutelata -, volevo sedermi su una panchina del centro a leggere e godermi un po' di sole, questo era il mio programma per Pasquetta. Così ho preso il 6 dal largo Gennari, mi sono sistemata nel sedile dietro l'autista e ho tirato fuori un libro». Alla fermata successiva è salita la nigeriana, 39 anni, da tempo residente in città. «Io non l'ho neanche vista - spiega Rosanna - avevo gli occhiali da sole e stavo leggendo, improvvisamente ho sentito un dolore in faccia fortissimo, mi ha preso tra lo zigomo e la fronte, non so neanche con cosa mi abbia colpito, se con la borsa o con un pugno».
IL RACCONTO Prima il dolore e la sorpresa, poi la paura. «Ci ho messo qualche secondo a capire, ho chiesto all'autista di fermare subito il bus perché stavo male, poi ho visto quella donna che mi guardava con aria minacciosa mentre pronunciava frasi sconnesse. Mi diceva di tutto, che doveva uccidere qualcuno perché eravamo tutti razzisti, parlava come se mi conoscesse, mi diceva che l'avevo seguita tutta la notte e che era il momento che qualcuno morisse. Le ho detto che io non la conoscevo e le ho chiesto perché mi aveva colpita, ma dalle sue risposte ho capito che non era in sé ed era inutile parlarci». Ad aiutarla evitando una seconda aggressione è stato un giovane passeggero: «Si è messo in mezzo e mi ha fatto da scudo - spiega la cantante -, lei tentava di colpirmi con dei calci in pancia, era completamente fuori controllo, sragionava. Ho avuto paura e ne ho ancora, non mi era mai successa una cosa del genere, d'ora in avanti per strada o su un mezzo pubblico non starò più tranquilla come prima, perché ho scoperto che quando meno te lo aspetti, senza alcun motivo, puoi essere aggredita da un folle».
GESTO DI FOLLIA E sul fatto che dietro quanto accaduto ci sia la follia non ci sono dubbi. All'arrivo della polizia la nigeriana ha infatti tentato di aggredire anche gli agenti e alla fine è stata ricoverata nel reparto di Psichiatria del San Giovanni di Dio, con un trattamento sanitario obbligatorio. «Non ce l'ho con lei, è solo una persona disturbata che deve essere aiutata e io sono stata un bersaglio casuale. Però mi chiedo anche se sia normale che persone così pericolose possano girare indisturbate senza che nessuno si occupi di loro, se fosse stata armata di coltello avrebbe potuto sfregiarmi o persino uccidermi». Ora però Rosanna Lo Greco ha voglia di guardare avanti e non mollare. «Dopotutto mi è andata bene, posso ancora cantare e giovedì lo farò, salirò sul palco del Lirico e sarò Clotilde. È il mio lavoro, la mia vita».
Massimo Ledda