Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tagli alla spesa, chiuse 4 ambasciate

Fonte: La Nuova Sardegna
7 aprile 2014

In programma la riduzione di altre sedi e delle indennità dei diplomatici. Il Tesoro e Renzi al lavoro su Def e Irpef

ROMA Via libera alla chiusura di quattro ambasciate italiane nel mondo. Le forbici della spending review arrivano nel cuore della diplomazia italiana. E dopo l’annuncio del ministro Federica Mogherini di risparmi di 108 milioni di euro in 3 anni e del taglio alle indennità di servizio degli ambasciatori all’estero, il Consiglio dei ministri ha deciso ieri la chiusura di quattro sedi diplomatiche e l’accorpamento delle rappresentanze permanenti di Ocse e Unesco a Parigi. Tagliare le spese, «salvaguardando la diplomazia, si può», ha sottolineato Mogherini: è sufficiente «razionalizzare», selezionando i costi necessari da quelli che non lo sono più. E così, dopo i tanti consolati già eliminati negli ultimi anni, a chiudere i battenti saranno ora le ambasciate di Tegucigalpa (Honduras) e Santo Domingo (Repubblica Dominicana) che gireranno le loro competenze ad altre sedi diplomatiche nella regione, e i vice consolati onorari di Reykjavik (Islanda) e Nouakchott (Mauritania), che già fanno riferimento alle ambasciate rispettivamente di Oslo (Norvegia) e Rabat (Marocco). A Parigi invece il governo ha deciso di istituire un’unica «Rappresentanza d’Italia presso le Organizzazioni internazionali», dove resteranno comunque operativi due capi missione, uno per l’Osce e uno per l’Unesco. «Come primo Paese per numero di siti iscritti nella lista del Patrimonio dell’Umanità, l’Italia vanta un indiscusso primato che ci viene riconosciuto all’Unesco dove occupiamo posizioni apicali», ha poi sottolineato la stessa Farnesina spiegando che non si tratta di una chiusura, ma di un accorpamento. Da Atene, dove ha partecipato alla riunione informare dei ministri degli Esteri europei, Mogherini ha ribadito quindi che «si può intervenire senza danneggiare la nostra politica estera», nonostante la Farnesina abbia «già in passato contribuito alla spending review» (dal 2008 il bilancio del ministero ha subito un taglio del 25%). Altre 30 sedi diplomatiche sarebbero inoltre destinate a chiudere nei prossimi mesi. Il piano presentato ieri dal ministro al Parlamento prevede, oltre alla revisione delle indennità agli ambasciatori all’estero, anche «la riorganizzazione delle rete diplomatica consolare e culturale» e «la razionalizzazione del patrimonio immobiliare all’estero». Non è ancora concluso invece il lavoro del governo sul Def. Il conto alla rovescia per la presentazione del testo, indicata da Matteo Renzi per martedì prossimo, è già iniziato, ma per la versione definitiva mancano ancora le ultime limature. Il ministero del Tesoro sta lavorando in questi giorni a pieno ritmo, in costante contatto con Palazzo Chigi e con Bruxelles, dove entro la fine di aprile dovrà essere presentato il piano nazionale delle riforme. Ma al lavoro è anche in prima persona il premier, salito ieri al Quirinale, e pronto a lavorare a Roma anche domenica, in rientro anticipato dunque, in vista delle scadenze della settimana, nomine comprese. Parallelamente c'è però da portare avanti anche il complicato dossier Irpef. Il taglio del cuneo fiscale arriverà per decreto la settimana successiva e il lavoro procede in questo caso soprattutto sulla spending review, ovvero sulle coperture per assicurare gli 80 euro in più nelle buste paga di maggio. L'obiettivo è appunto quello di trovare tutte le risorse necessarie dai tagli di spesa, ma non, spiegano fonti di governo, dai tagli lineari «alla Monti».