Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'evento Il concertone del 31 maggio Paolo Fresu: la musica ha un cuore

Fonte: L'Unione Sarda
20 marzo 2014


 

G occe che uccidono e gocce che riportano vita. Gocce di pioggia battente, che gonfia i torrenti e spazza via strade, case, 17 vite umane. E gocce di solidarietà: sotto forma di musica, parole, filmati, capacità organizzativa. Che diventano un fiume, per ricostruire le 61 scuole danneggiate dall'alluvione di novembre 2013.
Una goccia d'acqua, blu in campo bianco, esce da una tromba stilizzata come un bronzetto nuragico: è il logo (firmato da Beppe Chia) di “Sardegna chi_ama”. Ovvero “Una grande serata di musica e spettacolo per l'emergenza alluvione”. Sabato 31 maggio, a Cagliari. All'Arena grandi eventi di Sant'Elia. Gli AfterHours, Samuele Bersani, Paola Turci. Ma anche Ornella Vanoni, Geppi Cucciari, gli Stadio, Ascanio Celestini e tanti altri. «Servono due milioni e mezzo di euro. Forse non raggiungeremo questa cifra, ma tutto ciò che arriverà sarà prezioso», dice il musicista jazz Paolo Fresu, direttore artistico della manifestazione. Che ha già robusti alleati: la Regione, il Comune di Cagliari (la presentazione si è svolta nella sala consiliare) ma anche Tiscali, la Fondazione Banco di Sardegna e la Banca di Sassari. E che spera nella diretta Rai per dare al concerto risonanza nazionale. «Sardegna chi_ama, ma non chiede l'elemosina. I mali sardi sono, purtroppo, mali di tutta l'Italia». Non è al maltempo che pensa, Paolo Fresu, ma alla speculazione edilizia che ha portato (come ricorderà il sindaco Massimo Zedda) a tombare fiumi, a costruire nelle zone umide e saturare le coste di seconde case. Sardegna chi_ama anche per dire mai più : «È indispensabile una nuova attenzione al territorio. Vogliamo che in tutta Italia non si debba più tremare quando piove». Impegno raccolto dal neo presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru: «Ferite importanti sono importanti avvertimenti», ha esordito. Annunciando un ritorno al governo, forte e autorevole, del territorio. A ridosso del concerto sarà il direttore della Pianificazione territoriale di Bologna, Alessandro Delpiano, a spiegare in parole semplici l'effetto a catena delle leggi urbanistiche su terreni, boschi e fiumi. «Musica e cultura come strumento per vedere il futuro in modo diverso», è il leit motiv di Fresu.
La regia sarà di Gianfranco Cabiddu. L'organizzazione di Salvatore Corona che ha affinato - con il festival estivo di Dromos - la capacità di trasformare suggestive proposte poetiche in concreti appuntamenti di successo. Molto di “Sardegna chi_ama” è ancora da costruire. L'Arena di Sant'Elia ha solo 1500 posti. «Lo spazio sarà riorganizzato per arrivare a 12 mila. Anche l'intorno può essere utilizzato». L'assessore alla Cultura Enrica Puggioni ci vede un'altra occasione per aprire il borgo alla città e viceversa. «Ciò che conta non sono i numeri, ma la connessione personale», sottolinea Corona. Fresu ha chiamato uno per gli gli artisti che saliranno (gratis) sul palco. «Prima gli amici, perché sono timido. Poi quelli che non conoscevo: Patti Pravo, Gianna Nannini, Ron, Neri Marcoré. Hanno detto sì. E tutti avevano un pezzetto di Sardegna nella loro storia personale». E tutti offriranno un po' di sé e chiederanno agli spettatori di fare altrettanto. Goccia su goccia. Per riaprire le scuole. Perché Sardegna chi_ama.
Daniela Pinna