Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Graziano Milia conferma le dimissioni

Fonte: La Nuova Sardegna
30 dicembre 2008

MARTEDÌ, 30 DICEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

PROVINCIA


Il Consiglio approva l’incompatibilità del presidente con la Proservice

CAGLIARI. Il dado è tratto. «Domani mattina (oggi per chi legge - ndr) protocollerò le mie dimissioni dalla carica di presidente della Provincia», Graziano Milia ha ufficializzato al Consiglio la sua decisione, già anticipata a La Nuova domenica scorsa. Poi c’è stato il dibattito sull’incompatibilità tra il ruolo di responsabile dell’ente locale e di presidente della Proservice (sempre ricoperto da Milia): per commistione tra controllore e controllato visto che la Proservice è della Provincia. Quasi tutto il Consiglio ha votato «sì» all’incompatibilità. La maggioranza di centrosinistra, però, ha «confermato la fiducia al presidente - ha affermato Massimo Puxeddu, capo gruppo del Pd - ma ha giudicato la presidenza della Proservice un atto inopportuno e non accettabile perchè funzionale solo al desiderio di candidatura alle prossime regionali del presidente».
Nell’annunciare le dimissioni, il presidente Milia ha spiegato che queste «hanno poco a che fare con le immediate elezioni. Non ho ancora valutato l’ipotesi di candidarmi e credo che anche il mio partito, attualmente, non sia nelle condizioni di valutarla. I veri motivi della mia decisione risiedono nella constatazione che si è interrotto un rapporto di fiducia con la maggioranza. Sarà avviato un periodo di confronto e discussione per verificare se ci sono le condizioni per rafforzare quanto è stato fatto in questi anni». In particolare il presidente ha precisato che il riscontro sarà non per ripristinare quello che c’era prima, ma per creare elementi nuovi come la riduzione del numero degli assessori e la verifica dei ruoli. A partire da oggi il presidente avrà 20 giorni per confermare o ritirare le dimissioni.
Dopo l’annuncio delle dimissioni, il presidente del Consiglio Roberto Pili ha convocato una conferenza dei capigruppo che, a stragrande maggioranza, ha stabilito di procedere con il primo punto all’ordine del giorno, ossia l’incompatibilità del presidente della Provincia con la Proservice.
Poi il capogruppo di Rifondazione, Ignazio Tolu, rilevando che la documentazione richiesta per trattare il punto era stata data ai consiglieri solo ieri mattina, ha chiesto un nuovo rinvio, bocciato dall’aula. A favore della proposta di Tolu il suo collega di partito Leonardo Peddio, Tonio Lai (l’unico del Pd) e Andrea Busia (capogruppo la Margherita).
Ora il presidente Milia, secondo quanto si legge nel dispositivo della delibera, «ha dieci giorni di tempo dalla piena conoscenza del presente atto per formulare osservazioni o per eliminare la causa di ineleggibilità». Entro i 10 giorni successivi, il Consiglio delibererà definitivamente e, ove ritenga sussistere la causa di ineleggibilità, inviterà il presidente a rimuoverla o a esprimere l’opzione per la carica che intende conservare. Infine, e qualora il presidente non vi provveda entro i successivi 10 giorni, il Consiglio lo dichiarerebbe decaduto.
Durante il dibattito Patrizio Buccelli (Udc) ha affermato che «bisogna semplicemente prendere atto dell’incompatibilità». Sulla stessa linea l’intervento di Gianfranco Piu (Fortza Paris), mentre Francesco Trudu (Pd) ha rilevato che il presidente ha 10 giorni di tempo per riprendere il cammino. Mentre Sandro Cancedda (Italia dei Valori) ha rimarcato l’opportunità di «essere trasparenti davanti ai cittadini», i quali secondo Pierpaolo Ledda (Riformatori sardi) sono sempre più delusi dalla politica. Mauro Contini (capogruppo di Forza Italia) ha invece polemicamente abbandonato i lavori per l’assenza della giunta e Ambrogio Muscas (Udeur) ha auspicato il ritiro delle dimissioni di Milia. E il responsabile provinciale di An Gianluca Grosso ha parlato di «clima pesante e di maggioranza acefala. Ma l’unico atto di decenza è approvare la delibera relativa all’incompatibilità». Poi l’incompatibilità è passata. (r.p.)