Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La legnaia fu realizzata in occasione del Giubileo

Fonte: L'Unione Sarda
17 marzo 2014


LE TAPPE.

Nel 2011 la sovrintendenza intimò al Comune di rimuovere le opere
 

I costruttori, tra gli ultimi decenni del I secolo a.C. e gli inizi del successivo, adattarono le caratteristiche del suolo al suo circuito, intagliando nel banco roccioso gradinate, arena, corridoi. Una storia lunghissima quella dell'Anfiteatro, con il momento dell'acquisizione dell'area da parte del Comune e gli scavi nel biennio 1866-67, un successivo periodo di abbandono, il restauro in epoca fascista, alcuni “saggi” di scavo archeologico e la sistemazione di passerelle in cemento armato e parapetti in ferro nei primi anni Ottanta.
E ancora la “nuova vita” col Giubileo. In previsione del grande evento del 2000, infatti, l'amministrazione comunale guidata da Mariano Delogu realizzò gradinate lignee, attraverso le quali è stato possibile ospitare eventi di musica e teatro. Una nuova svolta (ai posteri l'onere e l'onore di dire se positiva o negativa) nel 2011, quando la sovrintendenza intimò al Comune di «attivare le procedure per la rimozione delle strutture». Subito dopo l'elezione di Massimo Zedda, il rispetto delle prescrizioni della sovrintendenza e il nuovo progetto che prevede, in modo graduale, la rimozione delle strutture con l'obiettivo di riportare l'Anfiteatro alla sua originaria funzione di sito archeologico, ma allo stesso tempo la creazione di un nuovo spazio per gli spettacoli, più piccolo. Per ora, però, là c'è solo degrado. (p.c.c.)