Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Julian Kovatchev, un cuore romantico

Fonte: La Nuova Sardegna
21 febbraio 2014


 
Oggi al Comunale di Cagliari concerto di musiche di Schubert e Mendelssohn 
 
 
 
Il direttore di origine bulgara è stato allievo del grande Von Karajan e violinista nelle file dei prestigiosi Berliner Philarmoniker
 
 

di Gabriele Balloi

CAGLIARI Il più romantico dei classici e il più classico dei romantici. Così Schubert e Mendelssohn vengono definiti. Ma sono etichette semplificatrici, che nulla tolgono o aggiungono all’arte di questi grandi compositori. Utili, forse, ad alimentare dibattiti sull’appartenenza o meno a una corrente musicale. E tuttavia, comunque li si consideri, va effettivamente riconosciuto il loro muoversi entro una qualche linea di confine. Sarà interessante, allora, questa sera al Comunale ore 20,30 (e domani alle 19) assistere al concerto che li vedrà interpretati da Julian Kovatchev. Direttore di origini bulgare, già ospite apprezzato in varie Stagioni del Lirico, (un’avvincente «Madama Butterfly» nel 2011 o la notevole «Decima» di Shostakovich,un anno fa). Erede di una tradizione e scuola germanica, fra le più importanti e prestigiose al mondo, Kovatchev ha avuto pure carriera da violinista, per cinque anni nientemeno che nelle file dei Berliner Philharmoniker. E a completare il quadro, Herbert von Karajan fra i suoi maestri di direzione orchestrale. Sarà per questo che, sotto la sua guida, soprattutto gli archi risuonano spesso con particolare rilievo. Memorabile, per esempio, era stata l’esecuzione della beethoveniana ouverture «Egmont», una tra le performance più convincenti dell’Orchestra del Lirico. Da non perdere dunque il programma di stasera. La «Sinfonia n.3 in la minore op.56» nota come la “Scozzese”, in realtà l’ultima portata a termine da Felix Mendelssohn- Bartholdy nonostante l’ordine di pubblicazione. Pagina che mostra, guarda caso, il romanticismo classicheggiante summenzionato, non discostandosi mai troppo dai canoni strutturali della tradizione, e riconfermando l’autore un “romantico” sui generis. Mentre di Franz Schubert verrà proposto l’ascolto di due lavori poco eseguiti, ma d’indubbio interesse. L’«Ouverture in do maggiore “Im italienischen Stile” D.591», composizione “in stile italiano”, pur mescolandovi curiosamente un retrogusto tedesco. E la «Deutsche Messe per coro e strumenti a fiato D.872», dove si amalgamano l’arte del Corale e quella liederistica, in un connubio singolare quanto affascinante, che avrà protagonista il Coro del Teatro Lirico come sempre preparato da Marco Faelli.