Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quella volta in taxi con il grande Karajan Il senso di Kovatchev per la musica classica

Fonte: L'Unione Sarda
21 febbraio 2014


Musica
 


U na esuberante bacchetta alla guida di Orchestra e Coro del Lirico di Cagliari per il Concerto sinfonico in programma oggi e domani. È Julian Kovatchev, già ospite per produzioni sinfoniche e operistiche passate ed entusiasta estimatore delle compagini locali. Un programma romantico, che lo vedrà interprete dell'Ouverture “Im italienischen Stile” in do maggiore op. 170 D. 591 di Schubert (così denominata per gli ironici rimandi allo stile rossiniano) e della Deutsche Messe in fa maggiore D. 872, messa per coro e orchestra composta dallo stesso Schubert nel 1827 su testi di Neumann. In conclusione, la Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 “Scottish” di Mendelssohn.
Atteggiamento solare e disteso, come di persona con cui la sorte è stata benevola, Kovatchev vanta una brillante carriera iniziata con il violino tra le file dei Berliner, ma con un chiaro obiettivo: diventare direttore d'orchestra. L'esperienza di strumentista, prima che direttore, l'ha aiutato a conoscere la realtà e le dinamiche dell'orchestra per averne avuto esperienza diretta. Attribuisce certamente grande rilievo all'incontro con Karajan, di cui racconta un aneddoto. Karajan, in taxi, al conducente che gli domanda «Signore, dove la porto?»,, risponde con «Mi porti dove vuole, ho da fare dappertutto». Così è Kovatchev: un artista che, come chi si nutre di musica, pare aver scoperto il segreto dell'eterna giovinezza.
Luisa Sclocchis