Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ricci, blitz tra i banchetti

Fonte: L'Unione Sarda
21 gennaio 2014

Sequestrati 120 vasetti di polpa, inflitte 11 multe - Controlli della Base navale della Forestale, sanzioni per 40 mila euro

 

Tolleranza zero contro la commercializzazione illegale dei ricci di mare. Neppure un vasetto carico di succulenti “uova” potrà essere venduto abusivamente nelle bancarelle organizzate in città e nell'hinterland. La prima campagna predisposta dalla direzione generale del Corpo forestale ed eseguita dagli agenti della Base navale di Cagliari in stretta collaborazione con i colleghi della stazione di Molentargius ha mietuto le prime vittime. Sono state undici le sanzioni amministrative inflitte ad altrettanti rivenditori. Dovranno tutti mettere mano in tasca per pagare multe del valore complessivo di 40 mila euro.
Una mazzata, insomma, per chi aspetta questi mesi invernali per riuscire a racimolare un po' di denaro con la commercializzazione di questi ricercatissimi frutti di mare apprezzati tradizionalmente dai buongustai cagliaritani ma ormai diventati patrimonio gastronomico di moltissimi sardi.
I controlli a tappeto, iniziati ai primi di gennaio, hanno interessato i banchi della vendita in strada del Poetto, di Sant'Elia e Genneruxi, di Is Mirrionis e del Margine Rosso, ma anche i centri commerciali, le pescherie e i mercati civici di San Benedetto e di via Quirra. Un'operazione ad ampio raggio predisposta per poter verificare le competenze e la titolarità dei pescatori professionisti a raccogliere e commercializzare i ricci, ma anche verificare la tracciabilità del pescato e il rispetto delle norme sul confezionamento e la conservazione degli alimenti, in questo caso della polpa contenuta nei vasetti.
Stando al numero di confezioni sequestrate perché prive del tutto dei requisiti di legge, a cominciare dalle etichette, sembra proprio che la filiera dei ricci di mare ha ancora molti buchi oscuri e pecche da correggere. Intanto la regola madre. I raccoglitori subacquei professionisti hanno l'obbligo di far passare i ricci nei centri di spedizione riconosciuti come quelli di Santa Gilla, Olbia, Tortolì, Oristano e Sant'Antioco. Impianti dove ci si limita a controllare la dimensione minima di vendita (i sottotaglia vanno immediatamente rigettati in mare) e assegnare il bollo sanitario che dà il via libera alla vendita.
Discorso diverso per la polpa, che per essere estratta dai frutti di mare e confezionata negli appositi vasetti deve essere lavorata in uno stabilimento autorizzato e abilitato dal ministero della Salute (non lo è, per restare a Cagliari, quello della laguna di Santa Gilla). In città è la Cedimar, mentre una seconda azienda autorizzata funziona all'interno del mercato di San Benedetto.
Regole severe, dunque, sulla cui osservanza che il Corpo forestale e in particolare l'Ispettorato ripartimentale di Cagliari diretto da Giuseppe Delogu ha deciso in questi giorni di vederci chiaro. «L'attività eseguita - spiegano al Corpo forestale - si inquadra nell'attività istituzionale a salvaguardia del patrimonio ittico ed ambientale dell'Isola e a tutela dei consumatori». Dei tantissimi appassionati che scelgono ogni giorno e comunque nei mesi di pesca autorizzata dalla Regione, di concedersi un prelibato piatto di pasta condito con la polpa rosso rubino di questi eccezionali frutti di mare o assaporarla direttamente con un crostino di pane e un bicchiere di vino bianco ghiacciato.
Andrea Piras