Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ora dateci un'opportunità»

Fonte: L'Unione Sarda
9 gennaio 2014

L'accorato appello di undici etiopi reduci dal soggiorno al Cara di Elmas - Sit-in davanti al Municipio: dopo il riconoscimento dello status di rifugiati non sanno dove dormire

 

Erano quattro, fino a martedì. Da ieri sono diventati undici, tra loro anche due giovani donne etiopi, e domani potrebbero aumentare fino a venti, o chissà quanti. Ogni giorno che passa, infatti, cresce il numero dei migranti che, dopo aver finalmente ottenuto il documento che riconosce loro il diritto di asilo, si ritrovano sulla strada. Insieme ai rappresentanti di “Presidio Piazzale Trento”, l'associazione che tutela i diritti negati, ieri pomeriggio si sono radunati in piazza Matteotti per chiedere al Comune un intervento «per risolvere l'emergenza», ha detto Giacomo Dessì, esponente dell'associazione. «Queste persone, ora che hanno ottenuto il riconoscimento, hanno gli stessi diritti dei cittadini italiani. Chiediamo che venga individuato uno spazio nel quale possano essere ospitate». Quando i migranti lasciano l'albergo, la soluzione che viene proposta è sempre la stessa: un biglietto pagato per Civitavecchia e 50 euro in tasca per lasciare la città. Qualcuno accetta («e finisce a dormire sulle panchine della Stazione Termini»), qualcun altro invece, come Daniel, Ayele e Bisourk, insieme ad altri otto, decide di restare in città. «Siamo fuggiti dalla guerra civile e dalla fame per cercare un'opportunità», spiegano. «Durante il viaggio dalla Libia a Lampedusa abbiamo perso familiari e amici. Tutto questo per finire in strada?», si domandano. Senza un percorso di accoglienza «improntato al recupero dell'autonomia di queste persone», dice ancora Dessì, il destino della strada diventa pressoché inevitabile.
Arrivati al Centro di accoglienza richiedenti asilo di Elmas (Cara), aspettano per alcuni mesi la valutazione della Commissione territoriale del ministero dell'Interno che deve decidere se riconoscere lo status di rifugiati, poi arrivano in hotel, e quando ricevono il documento che dovrebbe aprire le porte di una nuova vita, finiscono invece in strada. «Il Comune deve prendere in mano la situazione e trovare una soluzione per queste persone», ribadisce Dessì.
È stato informato della vicenda anche il nuovo questore, Filippo Dispenza, fermato mentre usciva in auto dall'incontro in Municipio col sindaco. «Gli abbiamo segnalato il problema in via informale», conclude Dessì, «ci ha assicurato che ne avrebbe discusso col capo di gabinetto». (ma.mad.)