Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il conto delle circoscrizioni

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2014

«Gli ex consiglieri restituiscano parte dei gettoni» - Il Comune chiede somme percepite nell'amministrazione 2001-2006

 

Per effetto di una sentenza del Tar del marzo 2012, l'ex presidente della circoscrizione numero 1, Gianfranco Carboni, deve restituire 100,03 euro.

La beffa sta arrivando sotto forma di raccomandata: il Comune chiede ai vecchi componenti delle ex circoscrizioni la restituzione di denaro percepito durante la legislatura 2001-2006. Piccole somme, è vero, ma la lettera dell'amministrazione lascia un po' l'amaro in bocca. A qualcuno il conto è arrivato oltre un anno fa, ad altri in questi giorni, evidentemente l'Ufficio decentramento sta calcolando pian piano quanto si dovrà incassare in seguito a una vicenda ingarbugliatissima. Gianfranco Carboni ad esempio, che presiedeva il parlamentino numero 1 dei quartieri Stampace e Villanova, ha avuto la “sorpresa” tre giorni fa. «Con la presente, si chiede la restituzione di 100,03 euro, entro e non oltre trenta giorni dal ricevimento della presente...». Dice Carboni: «Si passa dalla commedia alla farsa», pubblica il testo sulla sua pagina Facebook e incassa decine di post di solidarietà.
Si sa che per effetto di una legge del 2010 (Interventi urgenti sul contenimento delle spese negli enti locali), le “strutture polifunzionali dotate di autonomia”, a partire dalle elezioni amministrative del 2011, sono state soppresse, e anche se si tentò una sorta di resistenza, oggi - che stanno per svanire pure le province - tutti ci avevano più o meno messo una pietra sopra. Invece il “caso” si riapre, e non si escludono nuove azioni legali.
La motivazione sta in una sentenza del Tar del 13 marzo 2012. Il ricorso (del 2002) contro il Comune di Cagliari, proposto da Giovanni Siotto Pintor, allora consigliere della circoscrizione 1, chiedeva l'annullamento del provvedimento del Consiglio riguardo ai gettoni di presenza per i consiglieri circoscrizionali. L'ammontare era stato rideterminato: si era stabilito che, per ogni seduta, spettassero 150 mila lire ai consiglieri comunali e 50 mila a quelli circoscrizionali. Ovvero un terzo, «in quanto le funzioni assegnate alle circoscrizioni sarebbero ancora limitate...». Invece i giudici amministrativi hanno ritenuto che - in base a un decreto ministeriale del 2000 - «il diritto a percepire il gettone di presenza si ricollega all'effettiva partecipazione alle sedute del consiglio circoscrizionale, senza configurare alcuna relaziona tra il diritto al gettone e l'entità delle funzioni svolte». E per quanto concerne l'ammontare, si stabiliva che «in nessun caso quanto percepito in un mese... può superare l'importo pari a un terzo dell'indennità massima prevista per il sindaco o il presidente...».
Insomma, alla fine della questione, si creò il caos e si credette che i consiglieri fossero creditori, cioè che avessero ingiustamente preso meno di quanto spettava loro, perché era stato considerato illegittimo il taglio voluto dall'Aula. In seguito invece, la situazione si è capovolta, l'interpretazione è cambiata, è stata corretta, e i componenti delle circoscrizioni sono diventati “debitori”.
Così, la raccomandata inviata a Gianfranco Carboni - oggetto: sentenza Tar Sardegna, gettoni di presenza partecipazione sedute Consiglio e commissioni circoscrizionali, comunicazione richiesta recupero somme legislatura 2001-2006 - spiega che «dall'analisi della normativa vigente coordinata da quanto asserito dal Tar, nonché dagli atti di questa amministrazione, risulta che... il valore del gettone di presenza è di lire 45.500, pari a euro 23,50. Tenuto conto che la Finanziaria del 2006... riduce l'importo del 10%, e di conseguenza il gettone diventa di euro 21,15, risulta che la S.V. ha percepito un gettone di presenza superiore rispetto a quello che avrebbe dovuto percepire». Anziché 1112,88 euro, 1012,85. Si chiede «pertanto la restituzione della somma di euro 100,03», tramite «versamento sul conto corrente bancario intestato a Comune di Cagliari...».
Cristina Cossu