Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sviluppo della città, intesa tra architetti, Ance e commercianti

Fonte: L'Unione Sarda
17 dicembre 2013


Presentato il progetto “Urbanpro”
 

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È un patto di ferro che vale almeno 224 milioni di euro. Quello siglato ieri mattina nella sala riunioni della Camera di Commercio tra Ascom, Ordine degli architetti, Ance-Confindustria e lo stesso organo camerale è un accordo dalle grandi potenzialità e obiettivi ambiziosi: dare vita anche per l'area vasta di Cagliari al progetto nazionale Urbanpro per la riqualificazione dei centri urbani, la valorizzazione degli spazi pubblici, il rilancio del settore edilizio e commerciale. Un documento sottoscritto dal presidente della Camera di Commercio Giancarlo Deidda, quello di Ance-Confindustria Maurizio De Pascale, il presidente dell'ordine regionale degli architetti Giorgio Saba e Vincenzo Mareddu, numero due di Confcommercio.
Angelo Patrizio coordinatore nazionale del piano ha riassunto il progetto Urbanpro davanti all'assessore comunale ai lavori Pubblici Luisa Anna Marras definendolo «incubatore di facilitazione per le trasformazioni urbane». Un concetto forse un po' troppo generico per indicare la collaborazione tra i quattro organismi per proporre idee e progetti utili alla riqualificazione urbana. In ballo ci sono cifre importanti (224 milioni per iniziare, ma potrebbero salire fino a 2 miliardi di euro) garantite dall'apposito Piano Nazionale per le Città 2012-17. Deidda «parla di occasione importante per la città, soprattutto in vista di due eventi unici come l'Expo 2015 di Milano e la possibile elezione del capoluogo sardo a Capitale europea della cultura per il 2019».
E sul tavolo ci sono già le prime idee da cui partire: «La trasformazione delle aree ferroviarie - ipotizza De Pascale - o una nuova destinazione per il carcere di Buoncammino ormai in via di dismissione».
«Ma la rivoluzione potrebbe interessare anche Giorgino, Calamosca o le aree militari dismesse - ha aggiunto Saba - e le opportunità non escluderebbero l'hinterland».
I soldi ci sono quindi, ma bisogna spenderli in fretta. Le prime linee guida saranno diffuse già a gennaio e i quattro enti che hanno firmato il patto nomineranno referenti di fiducia per aiutare le amministrazioni e portare avanti i progetti da approvare e finanziare. Per scongiurare così il rischio, come ha sottolineato lo stesso De Pascale, «di non morire di fame nonostante la dispensa piena». (l.m.)