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Molentargius, un nuovo ponte per i ciclisti. Ma è polemica sulle piste

Fonte: web SardegnaOggi.it
6 dicembre 2013

A Molentargius un nuovo ponte ciclo-pedonale per collegare Cagliari e Quartu Sant’Elena. Oggi il taglio del nastro, intanto le associazioni di ciclisti si dividono sulle nuove piste: nel mirino i materiali, per alcuni eccessivamente costosi. L’assessore al Traffico, Mauro Coni, tuona senza mezzi termini: “L’utilizzo di materiali sicuri viene prima di tutto". Poi parla della rotatoria sull'Asse Mediano: "Diminuirà gli incidenti".

CAGLIARI - Un paio di forbici a testa e taglio del nastro per un ponte, lungo circa ventidue metri, che immette nella già eistente pista ciclo-pedonale che inizia dal versante cagliaritano di Molentargius e sbuca nell’area verde a sud di Quartu Sant’Elena. In più, anche due nuove stazioni di bike-sharing con quindici biciclette a pedalata assistita. Costo: 600mila euro (200mila pescati dal Por Fesr 2007-2013 e 400mila arrivati dal Ministero dell’Ambiente). “Il parco può essere fruito in piena sicurezza, speriamo sia l’inizio di una nuova vita per tutto il compendio, a breve dovrebbero essere bandite le risorse per la sua messa in sicurezza”, spiega Mauro Contini, presidente del Parco di Molentargius. E il sindaco Massimo Zedda aggiunge che “l’intervento si inserisce all’interno di progetti più generali per il parco anche in merito ai percorsi ciclo-pedonali. Con i venti milioni della Regione è possibile progettare sempre di più. Il percorso è pensato anche per chi deve raggiungere il posto di lavoro in bici”.

Prima dell’inaugurazione del ponte, nella sala conferenze dell’edificio dei Sali Scelti si è svolto il seminario tecnico sulle pavimentazioni ecologiche ed economiche per nuovi percorsi ciclistici. E non sono mancati i momenti di tensione, soprattutto quando ha preso la parola l’assessore comunale al Traffico, Mauro Coni (arrivato a seminario già iniziato). Prima, quando l'esponente della Giunta era assente, sono intervenuti gli altri relatori. Numeri, puntualizzazioni e pareri personali a parte, uno degli argomenti che ha tenuto banco è stato l’utilizzo, per la pavimentazione delle piste ciclabili, del “rasocrete”. Gianni Vargiu, responsabile regionale del Centro di programmazione per le azioni sulla mobilità ciclabile, sul punto nota che “il rapporto tra efficacia e costo è oneroso, ne parleremo col Comune. Meglio fare chilometri di piste ulteriori con vernice stradale che tutto col rasocrete, che potrebbe essere utilizzato in qualche punto per adornare”. E al momento delle domande, le due associazioni ciclistiche cagliaritane portano pareri discordanti. “Il comune di Cagliari ha già fatto tanto per noi ciclisti, ma non capiamo il perchè dell’utilizzo del rasocrete, costa la metà esatta del finanziamento regionale. E’ utile ripensare questo aspetto, sennò non si chiuderà l’anello ciclabile tra città e area vasta”, afferma Efisio Farigu, vicepresidente di Città Ciclabile Fiab. Opinione opposta è quella di Andrea Olla, numero uno di Amici della bicicletta: “E’ vero che nel sito nazionale della federazione dei ciclisti non si parla di rasocrete, ma in varie città italiane è stato utilizzato”.

E Mauro Coni risponde punto per punto, senza far mancare ripetuti aumenti di decibel: “Le piste ciclabili devono essere accoglienti e sicure, sui materiali non si torna indietro perchè i progetti, fatti dagli uffici comunali, sono già stati redatti dall’ufficio appalti. Non mi intrometterò mai su questo tipo di scelte. La sicurezza prima di tutto, sono contrario alla massima estensione chilometrica di piste ciclabili, di contro ben venga un lavoro fatto bene”, tuona l’esponente della giunta Zedda, che ne approfitta per bollare come “superficiali” i vari interventi delle ultime settimane (da parte sia di cittadini che di docenti universitari, ndr) che hanno sollevato numerosi dubbi in merito alla sicurezza per pedoni e ciclisti della futura maxi rotarotia dietro lo stadio Amsicora. “Sono affermazioni leggere, la verità è l’esatto opposto. Le rotatorie salvano vite, sono realtà in tutto il mondo, anche in strade a quattro corsie, e i dati parlano di un calo drastico degli incidenti automobilistici”.