Rassegna Stampa

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Cagliari, il Tar azzoppa il Comune. Nulle le nomine di quattro dirigenti

Fonte: web SardegnaOggi.it
6 dicembre 2013

Terremoto tra i dirigenti del Comune di Cagliari: il Tar annulla in parte uno ‘scorrimento’ di graduatoria, datato 2010, che aveva portato al ruolo di dirigente sette dipendenti comunali. Manuela Atzeni decade da comandante dei Vigili urbani, stesso discorso per Giambattista Marotto alla Cultura, Claudia Madeddu ai Servizi tecnologici e Teresa Carboni (Appalti).

CAGLIARI - I quattro ex dirigenti restano a lavorare tra le stanze comunali: già prima del concorso, infatti, erano dipendenti interni all’amministrazione. Possono ovviamente fare ricorso in appello. Ma, trattandosi di una sentenza amministrativa, la loro decadenza è praticamente immediata: adesso bisogna capire come riempire i quattro tasselli scoperti. Soprattutto, serve capire chi lo deve fare. Se il sindaco Massimo Zedda (che stringe tra le mani l’interim del Personale) o se è indispensabile fare un nuovo concorso. La decisione potrebbe rallentare, almeno momentaneamente, due grandi progetti per la città: la candidatura a capitale europea della Cultura nel 2019 (se ne occupava Marotto) e il lungo percorso per il nuovo mega appalto milionario sui rifiuti (ormai ex competenza della Madeddu). Oltre al dato “curioso” legato al ruolo che svolgeva la Atzeni: primo comandante donna, a Cagliari, del nutrito plotone dei Vigili urbani.

Insomma, in un colpo solo vengono decapitati quattro settori importanti dell’amministrazione comunale cagliaritana. La seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale, mercoledì, ha depositato le motivazioni che danno ragione a Mario Bandel, che nel 2011 aveva trascinato Comune e sette dirigenti davanti ai giudici.

LA VICENDA. Nella camera di consiglio dello scorso 13 novembre, il presidente Francesco Scano, il consigliere Alessandro Maggio e l’estensore Antonio Plaisant certificano l’illegittimità legata allo scorrimento di una graduatoria frutto di un concorso indetto il 5 ottobre 2009, nella seconda consiliatura di Emilio Floris. In quella data il Comune aveva avviato una “procedura concorsuale” per la copertura di un posto di “Dirigente amministrativo contabile” a tempo indeterminato. Un’altra determinazione dirigenziale con l’esito del concorso è datata 10 agosto 2010: vince Alessandro Cossa. Dichiarati “idonei non vincitori” altri sette partecipanti. Ma a novembre dello stesso anno esce un’altra determinazione dirigenziale: “con deliberazione” della “giunta comunale del 4 agosto 2010 è stato approvato il Piano triennale del fabbisogno di personale per il triennio 2010/2012” e quindi “è prevista la copertura di 12 posti di categoria dirigenziale” attraverso “concorsi pubblici o procedure di mobilità”. Su questi presupposti, uniti al fatto che “dalla data di pubblicazione del bando si sono resi vacanti 4 posizioni dirigenziali”, nel documento prodotto dal Tar si scopre che il Comune “ha disposto lo scorrimento della graduatoria sino al quarto idoneo”, “attribuendo l’incarico di dirigente amministrativo contabile a Francesca Brundu, Roberto Montixi, Alessandra Serenella Piras e Claudia Madeddu”. Ancora: il 31 dicembre 2010 ennesima determinazione dirigenziale, stavolta sono libere due posizioni dirigenziali, altro scorrimento di graduatoria e ruoli assegnati a Manuela Atzeni e Giambattista Marotto.

Il privato Mario Bandel, però, non ci sta: aveva partecipato anche lui al concorso dove si assegnava un solo posto da dirigente amministrativo contabile, ma senza superare la prova pre-selettiva. Nel gergo giuridico, Bandel (assistito dall’avvocato cagliaritano Gianmarco Tavolacci) in questa battaglia legale è il ricorrente: lamenta un non rispetto delle procedure, perché quei posti liberi sarebbero dovuti essere messi a concorso. E il Tar gli dà ragione, appurando, nel corso dell’istruttoria, che già prima della pubblicazione del concorso del 2009 c’erano quattro posti vacanti. Così, dalle stanze di via Sassari esce, due giorni fa, la sentenza: per arrivare al sodo del lungo scritto, intriso di tecnicismi giuridici, basta leggere una delle ultime frasi: “Pertanto il ricorso ed i motivi aggiunti sono fondati e ciò implica l’annullamento degli atti impugnati limitatamente alla parte in cui hanno previsto lo scorrimento della graduatoria a favore degli ultimi quattro dei sette candidati risultati idonei alla procedura concorsuale (dott.ssa Claudia Madeddu, dott.ssa Manuela Atzeni, dott. Giambattista Marotto e dott.ssa Teresa Carboni)”.