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Su Stangioni, Deliperi applaude Zedda: "Finalmente un no al cemento"

Fonte: web Castedduonline.it
4 dicembre 2013


Gli ambientalisti a sostegno del sindaco che ha detto no al nuovo quartiere da tremila abitanti


Autore: Federica Lai il 04/12/2013 01:38


 


Su Stangioni, il quartiere ecosostenibile continua a far parlare di sé. A intervenire stavolta, a sostegno del no di Zedda, è Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento Giuridico. “A Cagliari, forse per la prima volta nel dopoguerra – scrive in una nota - finalmente un sindac oha detto un“no” forte e chiaro a un nuovo, pesante, intervento immobiliare in una zona periferica completamente priva di viabilità d’accesso, da realizzare a spese pubbliche”.

Secondo Deliperi “si tratta di un piano di lottizzazione di iniziativa privata di ingenti dimensioni: 807 nuove unità immobiliari, 97 esercizi commerciali di cui due torri alte 45 metri, 3 mila residenti previsti, vie pedonali, metropolitana e strade sottoterra. Attualmente sono terreni agricoli, ma qualificati nel vigente Piano urbanistico comunali come edificabili in varia misura. E non vi sono particolari vincoli ambientali o storico-culturali, ma un carico ambientale complessivo piuttosto pesante. Oltretutto, l’operazione sarebbe tutt’altro che a costo zero per le casse pubbliche: basti pensare alla realizzazione della linea della metropolitana e alla viabilità principale, oggi completamente assenti. Inoltre, l’autorizzazione definitiva è in ogni caso vincolata agli esiti del procedimento di valutazione ambientale strategica e del procedimento di valutazione di impatto ambientale. Inoltre Cagliariha 156.488 residenti e ne ha perso 13.358 dal 2011, pur avendo la bellezza di 5.090 unità immobiliari residenziali non occupate. Oltre 5 mila case non occupate, fra cui un notevole patrimonio immobiliare bisognoso di ristrutturazioni e risanamento. La città non ha bisogno di nuovo cemento e di ulteriore consumo del territorio, ma di case ristrutturate e di case a prezzi accessibili. Soprattutto ha bisogno di più alberi, piùverde pubblico.

Serve un piano di housing sociale, una politica di incentivi per la ristrutturazione degli immobili e la dotazione, dove possibile, di impianti di produzione di energia da fonti alternative (pannelli fotovoltaici in particolare), di una politica di miglioramento qualitativo e incremento del verde pubblico, di un efficace accesso ai fondi comunitari per la riqualificazione delle aree urbane. E Cagliari, capitaledella Sardegna e della sua area vasta, ha bisogno di concertare la sua pianificazione urbanisticacon i Comuni contigui, perché si eviti quella squallida marèadi quartieri-dormitorio che sta sorgendo senza alcun criterio se non quello speculativo”.