Rassegna Stampa

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Su Stangioni, l'idea di Sel: permuta delle aree, costruite in centro

Fonte: web Castedduonline.it
27 novembre 2013


Resta al palo la proposta di un nuovo quartiere per tremila abitanti. Ecco la proposta di Sel: "Permuta delle aree: rinunciate al nuovo quartiere e in cambio vi daremo edifici comunali da riqualificare per realizzare case in centro"

 


Autore: Federica Lai il 26/11/2013 14:08


 


Su Stangioni, in Consiglio comunale tutto tace nonostante le pressioni del Pd. Intanto il futuro del nuovo quartiere a ridosso di Mulinu Becciu diventa argomento dell’ultimo Congresso provinciale di Sel, secondo cui la soluzione sarebbe destinare l’area a parco agricolo da mettere a disposizione della collettività e delle scuole per orti urbani, e piccole cooperative di agricoltura biologica. In cambio affidare ai proprietari dei lotti, edifici comunali da riqualificare. “L'obiettivo di Sel – spiega la consigliera comunale Francesca Ghirra - è tutelare il territorio e i cittadini cercando di non penalizzare i proprietari delle aree”.

La proposta di Sel. “Come sempre accade per i terreni edificabili, i proprietari dell’area pagano da anni l’Imu su quei terreni, ma non hanno teoricamente alcun diritto edificatorio poiché non è mai stata rilasciata loro alcuna concessione edilizia. La soluzione ideale, al fine di ottenere i maggiori vantaggi per la collettività senza penalizzare eccessivamente coloro che hanno delle legittime aspettative e hanno investito per poter avere una casa, sarebbe la proposta di una permuta da parte del Comune con locali di proprietà pubblica al fine di ottenere quelle aree così strategiche per la città. I vantaggi sarebbero numerosi: si eviterebbe di “consumare” e “impermeabilizzare” nuove porzioni di territorio, si coinvolgerebbero i privati nella riqualificazione di edifici comunali, comportando un doppio risparmio per il Comune, e quindi per la collettività, che non dovrebbe reperire fondi per rimettere a posto il proprio patrimonio e non dovrebbe spendere per urbanizzare nuove aree incidendo con nuove tasse sui cittadini. Si avrebbero ricadute occupazionali ed economiche assolte da una strategia di interventi di recupero ed ammodernamento a scopi residenziali di gran parte dell’edificato esistente allo stato attuale in fase avanzata di degrado e fatiscenza.

Ma non solo, si eviterebbe di far nascere nuove periferie, coinvolgendo i privati nella realizzazione di case popolari integrate nel contesto urbano esistente, evitando nuovi quartieri ghetto, si eviterebbe di andare incontro a fenomeni idraulici incontrollabili. Infatti, prima di pensare di edificare su un’area denominata Su Stangioni, occorrerebbe definirne in maniera precisa e puntuale l’assetto idrogeologico, prestando maggiore attenzione ai toponimi dei luoghi. E infine si potrebbe destinare l’area a enorme parco agricolo da mettere a disposizione della collettività e delle scuole per orti urbani, piccole cooperative di agricoltura biologica”.