Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Pruriti e tradimenti di un marito di mezza età

Fonte: La Nuova Sardegna
22 novembre 2013


 
Al Massimo di Cagliari la prima nazionale di “Quando la moglie è in vacanza” con Massimo Ghini, regia di D’Alatri 

 


 di Walter Porcedda

 

CAGLIARI Nel 1955, cioè più di mezzo secolo fa, il geniale regista Billy Wilder raccontò in cento indimenticabili minuti di celluloide crisi e pulsioni erotiche di un americano della middle class in un film diventato per lungo tempo di culto, “Quando la moglie è in vacanza”, mercoledì in veste teatrale in prima nazionale al teatro Massimo per il circuito Cedac con l’interpretazione di Massimo Ghini. Film tratto da una commedia in tre atti di George Axelrod che aveva debuttato qualche anno addietro, vede, accanto al protagonista Tom Ewell, un addetto alla pubblicità rimasto solo in città con moglie e figlio in vacanza al mare, una superlativa e bellissima Marilyn Monroe, diavolo di femmina tentatrice, in una delle sue migliori interpretazioni. Iconica, anzi ormai leggendaria, la scena in cui, sotto gli occhi di un ammirato Ewell, all’uscita da una sala cinematografica la gonna bianca e plissettata dell’attrice, ferma sopra una griglia di aerazione della metropolitana, si solleva repentinamente per via dello spostamento d’aria causato dal passaggio di un treno nella sotterranea. Uomini che lavorano nella pubblicità, mariti soli in città tentati da donne giovani avvenenti, solitarie e disponibili, metropolitane che vanno e gonne che si alzano.

E soprattutto, diciamo la verità, tanto di quel benessere consumista da far luciccare gli occhi. Come poteva apparire agli occhi degli italiani del dopoguerra tanto ben di Dio anche sotto le forme di una commedia leggera? Mezzo secolo dopo l’America è cambiata e pure l’Italia. Anzi le distanze sembrano essersi accorciate. Ed ecco che, pure (ma da un bel po’) quei riti piccolo borghesi e quelle tentazioni sono diventate il sale quotidiano di fiction e film tivù patinati. Tali da giustificare quel titolo originale “The Seven year itch” , dove “itch” sta proprio per “prurito” del settimo anno. Quello che dovrebbe, si dice, giungere ciclicamente all’interno del rapporto matrimoniale. Fin troppe le tentazioni e i pruriti che assediano mezzo secolo dopo, tornando ai titoli di coda iniziali, il protagonista del teatrale “Quando la moglie è in vacanza”, un agente editoriale rimasto solo, senza moglie e figlio nel suo bell’appartamento romano, dalla cui finestra si vede il Cupolone e l’Altare della Patria. Qui è l’epicentro delle scorribande amorose, reali e immaginate, circondato da belle femmine e un petulante autore di romanzi gialli nonchè psicologo di vaga professionalità con il compito di districare la matassa di dubbi e rimorsi del cinquantenne colto in fallo d’amore per la giovane e prorompente vicina (bella davvero ma legnosetta Elena Santarelli). Il testo, inutile nascondere, mostra gli anni e quello che ieri induceva alla riflessione oggi è acqua fresca (compresa la scappatella di una notte) e sebbene l’intento sia quello di farne una commediola musicale (le canzoni sono di Renato Zero) ogni tanto scivola sul banale. L’allestimento curato da Alessandro D’Alatri è al passo coi tempi con un andamento cinematografico ben congegnato. Massimo Ghini è bravo naturalmente, e ha su di sè il compito di tenere da solo tutta l’impresa mettendo pezze qua e là . ma alla fine conduce la nave in porto. Si replica sino a domani alle 20,30 (sabato anche alle 17) e domenica alle 19.