Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari, città più ricca del meridione

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2013

Con 28mila 309 euro

 


Tra le città e i paesi meridionali e delle isole, Cagliari è la più ricca. Nel senso che il reddito medio pro-capite (calcolato dividendo l'imponibile complessivo tra il numero dei contribuenti) è il più alto. Ammonta a 28 mila 309 euro, e supera anche di parecchio quello nazionale, di 23 mila 482 euro.
I dati sono stati diffusi ieri dal Dipartimento delle Finanze, riguardano il 2011 e si riferiscono al calcolo delle addizionali Irpef nei Comuni italiani. Le differenze tra nord, centro e sud sono notevoli e in ordine sparso. Al primo posto della classifica si trova Basiglio, 7500 abitanti alla periferia sud di Milano, con 53 mila 589 euro; in coda un piccolo centro di poco più di 1400 anime, Valsolda, sempre in Lombardia, con 11.998 euro. Tra le grandi città, per avere un'idea, Milano ha un reddito medio di 36 mila 253 euro, Roma di 30 mila 544.
Cagliari batte di molto Palermo (25.613), Napoli (25.875), L'Aquila (25.032), Potenza (25.112), Catanzaro (24.926), Bari (25.877) e Campobasso (24.616).
I nostri concittadini più numerosi sono quelli che dichiarano un imponibile compreso tra i 20 e i 26 mila euro (sono 14 mila 461), quelli nella fascia precedente - tra i 15 e i 20 mila - sono 13 mila 138, pochi di più coloro compresi tra i 26 mila e i 33 mila 500. I gruppi meno numerosi sono i poverissimi (1020 cittadini fino a mille euro) e i ricchissimi: 1944 contribuenti percepiscono oltre 100 mila euro. 3169 invece da 70 mila a 100 mila, poco più di 2000 tra i 60 e i 70 mila euro. Soltanto 484 persone stanno fra i 3 e i 4 mila euro.
In tutto le dichiarazioni presentate al Fisco dai cagliaritani (persone fisiche) tenuti al pagamento dell'addizionale comunale sono 82.424, per un valore complessivo sul quale applicare l'aliquota di 2 miliardi 333 milioni 360 mila 068 euro. Le dichiarazioni sono trasmesse all'Agenzia delle Entrate, poi controllate. Le cifre vengono quindi “lavorate”, elaborate e inserite nelle banche dati.
Cristina Cossu