Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sedici anni di gioie, delusioni, addii e ritorni

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2013

La storia

 

Nel 2009, dopo il ritorno della Brocca d'Argento negli Stati Uniti e l'esodo di parte del suo team a Bmw Oracle, aveva detto basta. Poi, Patrizio Bertelli ci ha ripensato e, il 18 ottobre 2011, lanciato la sua quarta sfida di Coppa America con Luna Rossa. Per la gioia di chi, velista incallito, aveva rivissuto con lei le emozioni di Azzurra. Certo anche l'imprenditore toscano doveva essere ormai affezionato alla sua creatura, nata una sera del 1997. Quasi per gioco, durante un incontro all'ombra del Duomo di Milano, con il progettista German Frers. Dovevano discutere di una barca da crociera. «Perché non facciamo la Coppa America?» esclamò a un certo punto l'argentino. Una battuta che il patron prese sul serio. In quindici giorni nacque il progetto Luna Rossa e, al posto dell'elegante cruise yacht, prese forma il Silver Bullet, il siluro d'argento come più tardi i neozelandesi avrebbero ribattezzato la rampante esordiente italiana. Da allora, sedici anni di gioie, delusioni, addii e ritorni. Traslochi da Auckland, a Valencia e San Francisco, più tutte le città sede degli Act e delle World Series. Di progetti, vele, scafi, mono e multi. Nell'ultima Coppa America, Luna Rossa Challenge 2011 ha impiegato in tutti i suoi reparti (sailing team, design team, shore team, meteo, performance, boat builders, veleria, logistica, amministrazione, comunicazione e management) circa ottanta professionisti in rappresentanza di dieci nazioni. Circa la metà italiani e pure un sardo: Giovanni Farigu, chef della squadra.
Presto arriverà l'AC72, capolavoro di tecnologia nautica. E qui le cifre (e gli zeri) si sprecano. Il maxi catamarano è stato costruito in 52.000 ore lavorative (di cui solo 12.000 per la realizzazione dell'ala) , con 500 kg. di titanio e intessuto di circa 2.000 metri di cime.
Clara Mulas