Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Marina senza tavoli di giorno

Fonte: L'Unione Sarda
21 ottobre 2013


CENTRO STORICO. Infuocata assemblea con i residenti: «Quartiere schiavo dei localini»
 

Il Comune annuncia il cambio di regole dopo le proteste
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«Se all'esercente non basta lo spazio in cui piazzare tavoli e gazebo, è lui che deve trasferirsi in periferia: non costringere chi abita lì a farlo. E quanto all'amministrazione, deve decidere in autonomia e nel pieno rispetto delle norme, senza sottostare ai voleri del privato». Sono le regole base per uno sviluppo virtuoso dei centri storici, secondo l'urbanista e scrittore romano Paolo Berdini. Giovedì pomeriggio è stato ospite all'hostel Marina durante l'incontro “Vivere il centro storico: sviluppo, bellezza, diritti”. Organizzato dal comitato “Piazzetta Santo Sepolcro” e moderato dallo scrittore Hamze Abbas Jammoul, è stato un'occasione di confronto fra residenti e amministrazione comunale - senza esclusione di colpi - sull'utilizzo degli spazi pubblici nei quartieri storici. Al piano inferiore, i bambini partecipavano al laboratorio di Bel e Zebù “Piazza bella piazza”.
LO SCONTRO «Piazza Santo Sepolcro è l'emblema di ciò che sta accadendo un po' ovunque», ha esordito Elisabetta Carta, portavoce del Comitato: «I tavolini stanno mangiando le piazze». Fino allo scorso anno i posti a sedere nel quartiere erano 360, da quest'anno 116 in più. «Il punto è che mentre Cagliari diventava turistica, non era dotata di un sistema di regole in grado di governare questi flussi», ha giustificato l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau, «ma ci stiamo lavorando». Una squadra che coinvolge diversi assessorati (la stessa Urbanistica, Mobilità e Attività produttive) sarebbe già in azione per formulare entro l'anno una sorta di piano regolatore «utilizzabile inizialmente per le zone calde, come Marina, via Roma e piazza Yenne, ma poi estendibile a tutta la città. I tavoli e gli ombreggi», ha aggiuto Frau, «dovranno essere rimossi nelle ore diurne e il tariffario per le concessioni sarà più alto: garantiremo così più controlli delle forze dell'ordine e più pulizia nelle strade».
RESIDENTI FURIOSI Intanto i tavoli ai lati dei portoni limitano il passaggio dei residenti. Massimiliano Medda dei Lapola, nel quartiere da 49 anni, è sbottato: «La situazione vi è sfuggita di mano: fate pochi controlli, le multe sono irrisorie e non intervenite per far rimuovere gli ombrelloni. Quasi serve a noi una concessione per entrare a casa nostra». A rincarare la dose è stato Marco Marini, del comitato “Rumore no grazie”: «Una classe politica che all'infanzia preferisce trippa e birra, si qualifica da sé. Ci avete tolto il diritto alla vita tranquilla, ne parleremo in Tribunale». L'esasperazione è alle stelle per Maria Paola Morittu, altra residente: «Da anni sentiamo parlare di adeguamento del Piano urbanistico comunale a quello paesaggistico regionale, ma ancora non vediamo risultati: dovreste vergognarvi».
SOSTA E GIOCHI PER I BIMBI Qualcuno ha sollevato il problema dei parcheggi, ora che è interdetta anche via Baylle, e quello della vivibilità per gli anziani. Qualcun altro ha puntato il dito contro l'assenza di valutazioni sull'impatto acustico nel quartiere: «Il turismo è positivo», ha detto Maurizio Murino, «però non negateci i diritti». Il consigliere comunale Enrico Lobina ha citato Fiorentino Sullo e «l'interesse pubblico che prevale sul privato», il moderatore ha auspicato che le uniche piazze rimaste non siano «quelle su Facebook», intanto è arrivato il cartellone dei bambini. Nel loro disegno ci sono i giochi, gli alberi e le bici. Non i tavolini.
Michela Seu