Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sanità, se Cagliari batte New York

Fonte: L'Unione Sarda
26 settembre 2013


L'odissea di un architetto cagliaritano che vive nella Grande Mela e l'epilogo positivo in città
Curata male e a costi altissimi, guarita bene e gratis al Brotzu
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Qualche volta capita che Davide batta Golia. O che una piccola squadra surclassi una big in campionato. O che l'allievo superi il maestro.
Altre volte si scopre che qualcuno che è ritenuto il più bravo non lo sia, o sia semplicemente il più bravo a far credere di esserlo. Questa storia lo dimostra.
Valentina Cocco, cagliaritana, è un architetto che vive e lavora New York da circa cinque anni. Tre mesi fa in un banale scontro sportivo si fa male al ginocchio destro. Portata in un ospedale, viene sottoposta alla tipica trafila statunitense: prima accertano la sua solvibilità finanziaria (nessun problema visto che ha due assicurazioni, una del suo datore di lavoro e una fatta di sua iniziativa in Italia) poi pretendono una cospicua parcella in anticipo. Infine viene visitata da uno specialista ortopedico traumatologo che le diagnostica una contusione dell'articolazione del ginocchio e prescrive oltre a comuni antinfiammatori, un ciclo di fisioterapia.
Ma la costosissima cura non dà i suoi effetti perché dopo oltre un mese di cura il dolore persiste e Valentina Cocco non riesce ad estendere il ginocchio. A quel punto l'architetto chiama il padre, noto otorinolaringoiatra, già professore universitario di tecniche audiometriche a Cagliari e consulente otorino del comando regionale della Guardia di Finanza sarda e, attualmente, delle cliniche Sant'Antonio e Madonna del rimedio. «Che cosa faccio, vengo a farmi controllare in Italia?». La risposta del padre è perentoria: «Gli americani sono i migliori, fìdati». Rassicurata, l'architetto va da un altro ortopedico traumatologo ritenuto un luminare (e con parcella proporzionale) che contraddicendo il suo collega e con atteggiamenti da star, diagnostica una frattura del menisco e dei legamenti crociati e propone un intervento urgente al ginocchio. Ovviamente costosissimo.
Ma evidentemente urgente non era perché quando Cocco gli comunica che ha programmato un viaggio in Grecia, il luminare non obietta: «No problem, operiamo tra un mese».
È a quel punto che il padre medico, molto perplesso, attiva contatti con ortopedici di Cagliari che colgono le incongruenze e si dichiarano disponibili a trattare il caso al Brotzu. Veloce cambio di biglietti aerei, ricovero al Brotzu, intervento per rottura del menisco (ma con i crociati indenni) riabilitazione, amorevoli cure per tutto il mese di agosto. E rientro negli Stati Uniti in perfetta salute. Senza spendere un soldo.
«Qual è la morale?», commenta Mario Cocco: «che la grande medicina l'abbiamo qui a casa. Mi viene la pelle d'oca», conclude il padre dell'architetto, al pensiero che poteva essere operata dai banchieri-chirurghi di New York».
Fabio Manca