Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pestaggi in mensa, l'Ersu vuole lasciare il quartiere

Fonte: L'Unione Sarda
5 dicembre 2008

Ateneo. Studenti picchiati



Trasferire la mensa universitaria di via Premuda potrebbe avvantaggiare tutti: studenti e quartiere. È questo il pensiero di Christian Solinas, presidente dell'Ersu. Nonostante sia fiero della struttura edificata vicino a piazza San Michele ammette: «Sono disposto a cederla al Comune in cambio della possibilità di avvicinarla all'area didattica».
L'idea è stata proposta già da tempo. Ma è tornata viva più che mai in conseguenza agli ennesimi episodi di aggressione agli studenti avvenuti i giorni scorsi da parte dei balordi della zona. «Purtroppo - conferma Solinas - abbiamo a che fare con un quartiere dove esiste una forte emergenza sociale. Sentiamo parlare spesso di situazioni spiacevoli nelle vicinanze. Non possiamo nemmeno controllarle dato che avvengono lontano dalla mensa, in luoghi di passaggio per i giovani che tornano verso casa. La maggior parte dei quali si sposta a piedi o in pullman e non ha la possibilità di percorrere strade differenti».
Da qui un suggerimento all'amministrazione comunale. «Per far fronte a questi problemi non serve solo potenziare la vigilanza tramite l'impiego di forze dell'ordine. Sarebbe ottimo se venissero creati nuovi centri sociali o avviate attività di recupero. I locali che ora ospitano la mensa possono essere facilmente trasformati in uffici della circoscrizione, in centri d'incontro, sedi della Caritas o strutture accoglienti per altri tipi di ristorazione. Non solo: è così grande che può diventare anche un autoreparto della polizia municipale».
In cambio, «abbiamo proposto al Comune di concederci la possibilità di trasferirci in altre sedi, più vicine ai poli universitari. Oppure il via libera per realizzare il campus universitario che abbiamo progettato in via della Playa. Questo porterebbe anche a limitare il traffico cittadino, che nelle ore di punta viene appesantito dalle migliaia di giovani che si spostano dalle facoltà verso la nostra mensa, popolatissima durante tutta la settimana».
In questo modo, «potremmo edificare una struttura fatta apposta per diventare una mensa, non come questa. Sebbene ottima, di fatto è molto più grande di quella che ci serve. O almeno: gli spazi sono enormi ma non sono ottimizzati nella maniera migliore. L'edificio era stato costruito per accogliere tutt'altra attività», conclude ( st. co. )

05/12/2008