Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«A 40 anni mi gioco l'ultima chance»

Fonte: L'Unione Sarda
5 dicembre 2008

Ieri mattina la prima prova del concorso indetto dal Comune per assumere vigili urbani 

Le speranze dei 730 aspiranti a un posto fisso al Comune

Ieri alla Fiera erano previste le prime prove del concorso indetto dal Comune per l'assunzione di sei vigili.
Il limite minimo di età è di 18 anni. Per partecipare al concorso per l'assunzione a tempo indeterminato di sei agenti di polizia municipale al Comune di Cagliari, infatti, sarebbe stato sufficiente il diploma. Ma nel curriculum vitae di tanti, tantissimi dei 730 ragazzi ammessi alle preselezioni di ieri mattina alla Fiera, è segnata anche la data di conseguimento della laurea. Che non è sempre recente e si accompagna, in diversi casi, a master e dottorati.
L'esercito degli aspiranti vigili urbani, che attende la chiamata dalle 8 del mattino davanti alle scale del padiglione I, è uno spaccato del composito universo lavorativo dai 18 ai 40 anni. C'è lo studente in cerca di opportunità parallele al percorso universitario, il perpetuo ricercatore di un posto di lavoro che alla soglia dei quarant'anni non può fare altro che vivere con i genitori, i lavoratori a tempo, e tra questi numerosi agenti di polizia municipale assunti periodicamente, desiderosi della tanto agognata stabilità. Un campionario di esperienze e saperi, un po' annebbiati da una patina di disillusione, ma accomunati dal desiderio di accaparrarsi il solido, sicuro posto pubblico. L'ansia del tentativo è stata condivisa a Cagliari, ieri, ma anche Olbia e Iglesias, dove erano ugualmente previste delle prove per la polizia municipale: «Pura coincidenza», assicura l'assessore al Personale del Comune di Cagliari Giuseppe Farris, non un modo per ridurre il numero dei candidati.
LE STORIE L'imperativo da seguire è insistere per Patrizio Indoni, cagliaritano di 37 anni. «La mia, più che normale ricerca di lavoro, è una vera e propria Odissea». Laureato in Geologia, «risulto inoccupato da ben 18 anni». Non che non ci abbia provato, in tutto questo tempo. Tutt'altro. «Ho perso il conto dei concorsi a cui ho partecipato». Quale sia stato il risultato è ovvio intuirlo: «Non sono stato mai preso. Ho presentato anche migliaia di domande, ho pure conseguito un dottorato in Scienze della Terra e lavorato come tirocinante». Programmare un futuro è veramente un impresa: «Senza un soldo in tasca non ho alternative, devo stare ancora con i miei».
Ha invece già indossato la divisa da agente municipale Gian Paolo Lecca, 32 anni, una laurea in Scienze politiche in tasca e la voglia di continuare a svolgere il lavoro che lo appassiona, certo, ma non da precario. «Nel 2006 sono stato assunto con un contratto a tempo determinato al Comune di Villacidro». La parentesi si è chiusa nel mese di giugno dopodiché per tre mesi è entrato in servizio a Quartu. Ora è tra le centinaia di persone che aspirano a ottenere uno dei sei posti a tempo indeterminato. I numeri, però, non sono incoraggianti. Erano già altissimi in fase di presentazione delle domande, che sono state ben 1.500, restano alti anche per il test che metterà un filtro all'accesso alle prove scritte, limitate a trenta persone.
LE SPERANZE È comunque carico Filippo Figus, 29 anni, di Selargius, diplomato in Ragioneria, al momento impegnato nella ristorazione ma in attesa di riprendere a lavorare nel settore dell'ottica. Perseverare senza rinunciare a un pizzico di sano ottimismo, che non guasta mai, è la sua filosofia. «Quanto mi piacerebbe ricevere il mio regalo anticipato di Natale, l'ammissione alle prove scritte».
Verso le nove, dopo che nei vari capannelli si è discusso di lavoro e di ipotetiche domande del test, arriva il momento di prendere posto nei banchetti. Il quiz prevede 60 quesiti a risposta multipla, non semplicissimi a giudicare dalle facce dei ragazzi all'uscita dal padiglione, intorno alle 11, e dai commenti. «Non è stata una passeggiata», raccontano Carlo Feltrin, 29 anni, e Davide Deriu, 38, vigili a tempo rispettivamente a Oristano e Magomadas, «le domande spaziavano dal diritto amministrativo al codice della strada e procedura penale. Speriamo bene».
È tra i candidati del secondo turno Giovanna Pintus, 40 anni di Cagliari, che attende l'uscita dei primi concorrenti. «Lavoro come impiegata amministrativa in un'azienda privata ma voglio provare a salire nell'ultimo treno per la stabilità, vista l'età». Giovanna è una delle poche donne presenti. Non sono mancate, del resto, proprio a questo proposito, le polemiche.
LA POLEMICA Facendo riferimento alla sentenza del Tar che il 25 novembre ha ordinato al Comune di Sinnai di cancellare il requisito del possesso della patente per le moto, ritenuto un ostacolo per le aspiranti vigilasse, il gruppo del Pd del Consiglio comunale di Cagliari ha chiesto in questi giorni un rinvio del concorso. La risposta dell'assessore al Personale Giuseppe Farris non si è fatta attendere: «Primo punto, la sentenza è stata emessa a ridosso della prova. Avevamo già affittato i locali e conferito gli incarichi a una società esterna. Annullare il test avrebbe creato un problema di danno erariale. Secondo, se riguardo Sinnai il Tar ha rilevato la mancanza di motivazioni sulle esigenze lavorative, nel nostro caso la situazione è differente. Della nostra sezione motorizzata fanno parte 120 unità su 300, il loro ruolo è fondamentale e l'organizzazione del corpo non può prescindere da questo, a garanzia di un servizio che sono gli stessi cittadini a chiedere».
MARIANGELA LAMPIS

05/12/2008