Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Milia: «Le scuole medie restano autonome»

Fonte: La Nuova Sardegna
22 agosto 2013

 
La Regione sta valutando di ricorrere invece contro altre due sentenze del Tar Per le elementari Santa Caterina e l’istituto Deledda la parola al Consiglio di stato 
 
 
 
 
 



di Alessandra Sallemi wCAGLIARI Per le medie Manno, Cima e conservatorio l’anno scolastico 2013-2014 comincerà con l’autonomia amministrativa di cui godono dal 2009: la giunta regionale la prossima settimana delibererà di dare esecuzione alla sentenza del Tar che ha accolto il ricorso delle famiglie e dei docenti contro il dimensionamento scolastico proposto dal Comune e varato dalla Regione. In altre parole: Manno, Cima e conservatorio devono essere riportate subito alla situazione organizzativa che precedeva il dimensionamento scolastico contro cui si sono opposti per mesi in tutte le sedi possibili famiglie e professori. Diversamente, invece, vengono valutate dalla Regione le sentenze che riguardano la scuola elementare di Santa Caterina-Sant’Alenixedda accorpata al complesso di via Castiglione e l’istituto superiore Deledda diviso tra De Sanctis e Azuni. Anche in questi due casi il Tar aveva dato ragione a famiglie e insegnanti, accogliendo i ricorsi, ma l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Sergio Milia, spiega che, qui, gli esperti dei suoi uffici sono dell’avviso di presentare ricorso al Consiglio di stato contro la sentenza del Tar, la decisione definitiva sarà presa entro la prossima settimana. Consapevole della delicatezza della questione, l’assessore Milia spiega: «Noi deliberiamo sul dimensionamento scolastico a valle, le scelte vengono compiute dai comuni e dalle province, tante volte ho ricevuto i genitori degli allievi delle scuole interessante al dimensionamento, ho compreso le loro ragioni, ma a suo tempo abbiamo accolto le proposte di comuni e province per non entrare nelle scelte locali anche se forse, con interlocuzioni più approfondite, saremmo potuti arrivare a mettere le cose a posto». I tre distinti ricorsi sono stati accolti per lo stesso vizio formale della procedura: la giunta avrebbe dovuto sentire il parere obbligatorio e non vincolante della commissione consiliare prima di deliberare il dimensionamento scolastico, non dopo. C’erano altri motivi di opposizione presentati dai diversi avvocati, ma il Tar ha deciso su uno che bastava da solo per accogliere il ricorso, gli altri sono stati “assorbiti” senza considerazioni di merito da parte dei giudici. I tecnici della Regione, però, nel valutare l’opportunità di un ricorso contro la sentenza del Tar, nel merito ci sono entrati. Per le scuole Manno, Cima e conservatorio devono avere avuto un certo peso, tra gli altri, due degli argomenti presentati (dall’avvocato Rosanna Patta). Il primo: la commissione consiliare, seppure a posteriori, aveva comunque espresso parere negativo contro il dimensionamento proposto per le tre medie (e positivo invece per le elementari Santa Caterina e l’istituto Deledda). Il secondo: la legge stabilisce che devono passare cinque anni prima di accertare se la scuola abbia mantenuto le caratteristiche per conservare l’autonomia, nel caso di Manno, Cima e conservatorio ne sono passati soltanto tre. Ma c’è anche un terzo elemento piuttosto forte: se anche il Comune voleva anticipare la valutazione e capire se nel 2009 si era imboccata la strada giusta, avrebbe dovuto tener conto in maniera diversa dei dati che emergevano, vale a dire che il numero di studenti era aumentato fino a 600 unità, che a questi si aggiungevano i 200 adulti dei corsi serali e che il trend di crescita delle iscrizioni recava il segno più, non il meno. Insomma, dati alla mano non c’era motivo di togliere l’autonomia alle medie.