Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il porto diventa turistico, al via le trasformazioni

Fonte: La Nuova Sardegna
1 dicembre 2008

SABATO, 29 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Di fronte a via Roma lo scalo storico ospiterà natanti da diporto di grande stazza



Il consiglio comunale ha votato la deroga per la modifica della destinazione d’uso




CAGLIARI. Ora si chiamerà porto turistico. Lo specchio d’acqua di fronte a via Roma cambierà fisionomia. Il progetto di creare un porticciolo turistico per natanti di alta stazza ora può diventare operativo. L’altro ieri il consiglio comunale ha approvato la variante di destinazione d’uso per l’intervento sul porto storico. Il piano ragolatore, approvato in zona Cesarini dal comitato dell’Autorità portuale, presidente Nino Granara (poco prima di lasciare l’incarico), prevede la trasformazione dello scalo storico del capoluogo in veste turistica. Sul molo Ichnusa è già stato ralizzato lo scalo per le crociere, anche se questo tipo di navi non possono attraccare (visto il pescaggio dei trasatlantici) senza aver dragato prima i fondali. Ma per questa operazione non è stato ancora bandito l’appalto in quanto prima dovrà essere fatta la ricognizione per verificare se vi sono ordigni bellici o ritrovamenti archeologici.
Piano regolatore. Secondo il piano regolatore del porto lo scalo dovrebbe diventare un luogo integrato con la città e non più un corpo estraneo. L’obiettivo è strategico in quanto il nuovo piano urbanistico della città punta a una rivisitazione del capoluogo dell’isola in chiave turistica, da un lato; e, per via Roma, a farne la grande piazza che congiunge i vecchi quartieri col il mare. Con un’impostazione che riprende, in pratica, l’iniziale progetto che aveva dato il via alla stessa via Roma oltre un secolo fa: affacciarsi sul mare senza ostacoli in mezzo. Va ricordato che a tutt’oggi Cagliari non ha un lungomare, se non in piccoli fazzoletti di terra.
Lavori preparatori. Va anche detto che il porto non ha aspettato il piano regolatore per cambiare volto. Prima del documento sulla risistemazione del porto e del lungomare, nello scalo sono stati eliminati capanni fatiscenti, rimorchi parcheggiati, costruzioni inutili allo scopo di consegnare una pagina bianca su cui ripensare destinazioni e attività possibili, con scelte nella linea della pianificazione nascente.
Autorità portuale. Il territorio amministrato dall’Autorità portuale cagliaritana va dal molo di Levante, che chiude Su Siccu, fino allo stabilimento della Saras petroli. Secondo il piano regolatore nel porto storico cambia tutto.
Molo di levante. Verso il molo di Levante resta il porto turistico per le barche, segue Su Siccu inserito in un opportuno parco di Bonaria, monumento riconosciuto nella sua unicità di chiesa madre costruita su un colle a mare. Nella cartina del piano si vede la cesura della Marina Militare, mitigata dall’accordo lasciapassare per la passeggiata a mare.
Grandi yacht. Il molo Ichnusa è lo scalo delle navi da crociera (per il momento senza navi), nel molo Dogana e in quello Sanità troveranno spazio i grandi yacht, segue la banchina dove c’è la stazione marittima che sarà dedicata alle barche di passaggio, yacht e quant’altro. Navi passeggeri e navi merci avranno un loro spazio lungo i moli ingranditi e uomini e cose scenderanno in un piazzale ampio e ricco di segnalazioni che convoglieranno tutto e tutti verso i quattro angoli del Cagliaritano, escludendo Cagliari città e via Roma in particolare (dove i passeggeri dei traghetti potranno andare: ma solo se sarà una tappa del loro viaggio).
Giorgino. L’area di Giorgino avrà il parco di Sant’Efisio: zona di rispetto indispensabile per rendere ancora rinnovabile il voto dei cagliaritani contro la peste nonché la più bella sagra del Mediterraneo. Dietro questo parco il settore officine (di servizio al porto canale), dall’altra parte dell’imboccatura del porto canale l’attracco per le piccole navi che devono ricaricare le merci portate con le navi container.