Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Poetto Anche l’Iguana senza concessione

Fonte: Sardegna Quotidiano
18 aprile 2013

 IN SPIAGGIA

La polizia municipale ieri ha notificato al titolare la revoca dell’autorizzazione che aveva tenuto in piedi il baretto Su Facebook organizzazione di una festa davanti alle strutture

Nessuno dei chioschi sembra indenne: anche all’Iguana, baretto verde davanti all’ospedale Marino, come successo all’Emerson, è stata notificata la revoca della concessione che lo teneva in piedi e al riparo dai sigilli della Procura. Ieri gli uomini della polizia municipale si sono presentati dal titolare della struttura per notificargli l’atto firmato dal’assessorato all’Urbanistica del Comune: stop, la struttura adesso è abusiva. E deve essere rimossa. Un eventuale ricorso al Tar (tribunale competente per decidere in materia) potrebbe seguire lo stesso destino toccato a quello presentato dai titolari dell’Emerso, stabilimento della quarta fermata. La situazione è la stessa: concessione rilasciata dall’amministrazione di centrodestra, revocata in autotutela da quella di centrosinistra. E il Tar ha detto: il Comune ha fatto bene, la costruzione sulla spiaggia è illegittima. Fino a qualche settimana fa Emerson e Iguana sembravano avere la possibilità di uscire indenni dalla bufera che ha portato condanne penali e sequestri tra i gestori degli altri baretti. Ma adesso è caduto lo schermo che li aveva finora tutelati: la concessione, atto differente rispetto alle autorizzazioni provvisorie rilasciate agli altri quindici colleghi. Che adesso sperano nel tribunale del riesame, ma da mesi non lavorano e da due settimane non possono toccare un cucchiaiono a causa del sequestro da parte della Guardia Costiera su ordine del gip. E quest’estate? L’unico baretto in piedi, se il proprietario lo vorrà, porebbe essere Le Palmette, che in silenzio è stato smontato a ottobre del 2012. E questa situazione di imminente desolazione della spiaggia non piace a tanti. Così per sabato 27 aprile è patrtita l’organizzazione di una festa “abusiva” il tam tam su Facebook potrebbe portare decine di persone a bere birra e suonare davanti alle strutture. Che potrebbero essere anciora sigillate.

SIGILLI TUTTI I GESTORI VANNO AL RIESAME

I gestori dei chioschi del Poetto hanno presentato ricorso al tribunale del Riesame contro il sequestro dei baretti scattato lo scorso 6 aprile. Non si arrendono dunque i titolari delle strutture considerate abusive della procura perché - in assenza del Pul, il piano di utilizzo dei litorali - i gestori avrebbero dovuto rimuovere i chioschi entro lo scorso 31 ottobre, ma hanno scelto di non smantellarli finendo così nel registro degli indagati aperto dal pm Gaetano Porcu per violazioni paesaggistiche, urbanistiche e per occupazione illegale di suolo pubblico. Stesse contestazioni che avevano fatto finire a processo i titolari di 17 baretti, tutti condannati lo scorso 4 marzo dal tribunale che ha accolto in pieno la tesi dell'accusa. Oltre alle conseguenze di carattere giudiziario, peró i titolari dei chioschi che non hanno smontato, rischiano grosso: in gioco c'è l'indispensabile concessione demaniale che viene ritirata in caso di abusi e il procedimento di decadenza è già avviato.