Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Rischia anche l'Emerson

Fonte: L'Unione Sarda
12 aprile 2013


Il Sindacato italiano degli stabilimenti: «Assistiamo al teatro dell'assurdo»
 

Il caos dei baretti: si profila un nuovo sequestro
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Era tra i pochi chioschi ad essersi salvato dall'ondata di demolizioni di un anno fa e ai sequestri di sabato scorso, semplicemente perché - insieme all'Iguana - era riuscito a ottenere una licenza nel 2006, che autorizzava la costruzione. Ma adesso anche l'Emerson rischia la chiusura e l'abbattimento: mercoledì il Tar ha respinto il ricorso del proprietario contro la decisione del Comune di revocare la concessione edilizia. Così il litorale potrebbe perdere uno dei pochi stabilimenti ancora aperti.
Secondo i magistrati amministrativi, «il manufatto autorizzato con la concessione edilizia 896/2006C e sulla base di questa realizzato, non presenta i caratteri della precarietà». Inoltre, «l'annullamento d'ufficio di una concessione edilizia», che nel caso dell'Emerson il Comune ha portato a termine lo scorso febbraio «non necessita di espressa e specifica motivazione sul pubblico interesse al ritiro».
Ieri Alberto Bertolotti, presidente del Sib (Sindacato imprenditori balneari), ha attaccato la politica, ritenuta incapace di risolvere i problemi del litorale: «A Cagliari si sta consumando un teatro dell'assurdo, l'apice drammatico della incapacità delle amministrazioni locali a gestire un settore così importante e strategico come il demanio turistico».
Bertolotti apprezza l'impegno per la legge approvata dal Consiglio regionale, ma sottolinea «l'intempestività del provvedimento che segna la drammatica diversità di passo tra i tempi della politica e i tempi del mondo reale e delle necessità economiche dei nostri territori. Purtroppo, infatti, il provvedimento di sequestro dei giorni scorsi renderà piuttosto laboriosa una eventuale retroattività della norma sulle strutture sottoposte all'azione della magistratura».
La Fiba - federazione italiana balneari - della Confesercenti invece accoglie con «soddisfazione la legge votata dal Consiglio regionale», ritenuta «un grande passo in avanti per permettere agli operatori demaniali di poter lavorare, risolvendo gran parte dei problemi di natura amministrativa».
Nel frattempo, dopo l'approvazione della legge, gli uffici del servizio Edilizia privata del Municipio stanno esaminando il testo varato dalla Regione. Ci sono diverse perplessità sul fatto che la legge possa essere concretamente applicata alle strutture del lungomare. E anche se la risposta del dirigente fosse positiva, rimarrebbe l'incognita dei tempi. Per la Procura i chioschetti rappresentano un abuso edilizio. E vanno smontati
Poi rimangono i dubbi sulla regolarità della legge: nonostante il testo finale sia stato modificato per evitare che apparisse come una sanatoria degli abusi edilizi, il risultato che si vorrebbe ottenere è più o meno quello. E quindi, nel caso venisse applicata, la nuova normativa presterebbe il fianco a un giudizio di legittimità.
Michele Ruffi